Gela. La vicenda Turco Costruzioni potrebbe ritornare in prefettura, già nei prossimi giorni. Dopo la sospensione dei contratti, decisa dai vertici di Eni, i sindacati del settore edile hanno scritto ai funzionari nisseni, per ottenere una convocazione. Le segreterie provinciali di Fillea, Filca, Feneal e Ugl vogliono chiarezza sul prossimo futuro dei lavoratori dell’azienda che, salvo colpi di scena, dovrebbe perdere definitivamente i contratti che la legano al cane a sei zampe. La richiesta è già stata inviata. Gli operai, almeno per il momento, non hanno ancora ricevuto eventuali comunicazioni di licenziamento. I segretari Francesco Cosca, Francesco Iudici, Giovanni Abela e Dathan Di Dio, da giorni, seguono l’evoluzione di una vertenza, che è andata incontro ad un’accelerazione, forse non così attesa. I vertici di Turco Costruzioni hanno confermato di aver rispettato quanto deciso proprio in prefettura, negli scorsi mesi.
“L’azienda ha erogato circa 750 mila euro tra cassa edile e stipendi – hanno scritto in una comunicazione ufficiale – mentre l’attuale problematica stipendi riguarda parte della mensilità di marzo e quelle di aprile e maggio, che saranno pagate non appena verrà emesso il Durc. Cosa che avverrà nel più breve tempo possibile”. I ritardi nei pagamenti, però, proseguono e sulle sorti dell’azienda pesa anche un risvolto giudiziario, con l’imprenditore Carmelo Turco coinvolto nell’inchiesta “Double Face”. Indagine che i vertici della società hanno indicato tra le possibili cause dello stop ai contratti in raffineria. “Riteniamo che tale provvedimento – hanno scritto – sia dovuto all’avviso di garanzia ricevuto dal rappresentante legale della Turco Costruzioni, ben noto agli organi di stampa e rispetto ai contenuti forse anche più che alla scrivente. Ma forse anche a qualcos’altro, su cui preferiamo non soffermarci al momento”.