Gela. E’ un ciclo che dovrebbe prendere piede anche nella fabbrica
di contrada Piana del Signore, quando la nuova green refinery Eni entrerà in marcia.
Gli oli esausti dei dipendenti. La multinazionale, infatti, ha siglato un’intesa con il consorzio Conoe e con Utilitalia. L’accordo prevede che Eni possa utilizzare oli vegetali esausti per alimentare il ciclo produttivo della nuova green refinery e dell’analogo stabilimento di Venezia. La collaborazione con il consorzio nazionale Conoe, che raccoglie e tratta questo tipo di oli, era già stata ufficializzata negli scorsi mesi, ma adesso viene rafforzata. I manager di Eni, infatti, hanno deciso di favorire lo smaltimento degli oli vegetali esausti, utilizzati nelle abitazioni private dei propri dipendenti.
Anche per questo motivo, al progetto partecipa Utilitalia, la federazione delle imprese energetiche idriche e ambientali di proprietà pubblica. I dipendenti della multinazionale, impegnati anche nel percorso della green refinery, avranno la possibilità di smaltire gli oli vegetali utilizzati in casa attraverso un sistema interno di Eni, senza passare dalle isole ecologiche. Un passo intermedio sarà un accordo con le aziende che gestiscono il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a livello locale.
Per l’azienda, in questo modo, si viene a costituire un meccanismo di economia circolare, che limita l’impatto ambientale nella produzione di biocarburanti.