Gela. Una presunta truffa ai danni dell’ex socia. Adesso, però, per il giovane imprenditore finito sott’inchiesta arriva l’archiviazione.
Le firme contestate. A deciderla, è stato il giudice delle indagini preliminari del tribunal. Stando alle accuse, l’indagato avrebbe proseguito a gestire la società, impegnata nel settore della distribuzione di sistemi elettronici per caffè e bevande, firmando assegni e fatture a nome dell’ex socia. Così, scattò la denuncia da parte della donna. I legali del giovane, gli avvocati Giovanna Cassarà e Ignazio Raniolo, però, sono riusciti a dimostrare l’infondatezza delle accuse. Il perito nominato per valutare le firme apposte su assegni e fatture ha escluso il tentativo di falsificarle. La donna, comunque, aveva già scelto di costituirsi parte civile. I soci originari decisero, ad un certo punto, di separare le rispettive strade. In base alle accuse, però, all’insaputa della presunta vittima, almeno due di loro avrebbero continuato a gestire l’azienda utilizzando il suo nome. La richiesta di archiviazione è stata formulata anche dal pubblico ministero e, nonostante l’opposizione dell’ex socia, il gip l’ha confermata.
