"Hanno abbandonato rifiuti", quattro a giudizio: "Chi viola norme ne risponde"
Gli episodi risalgono ai mesi di dicembre 2024 e gennaio 2025
Gela. Gli effetti della nuova legge sull’abbandono dei rifiuti si fanno sentire anche a Gela. La Procura, guidata dal procuratore Salvatore Vella, ha disposto la citazione diretta a giudizio per quattro persone sorprese dalle telecamere di videosorveglianza mentre scaricavano rifiuti in diverse zone della città. Si tratta di tre gelesi di 45, 50 e 49 anni e di un 40enne di Niscemi, titolare di una ditta di trasporto e smaltimento rifiuti, che dovranno rispondere del reato di abbandono di rifiuti. Per il niscemese è contestata anche la mancanza di autorizzazioni al trasporto e allo smaltimento. Gli episodi risalgono ai mesi di dicembre 2024 e gennaio 2025. A incastrarli, le immagini registrate dai sistemi di sorveglianza comunali, sempre più utilizzati per contrastare il fenomeno dell’abbandono indiscriminato di rifiuti. La normativa in vigore dal 10 ottobre 2023 (legge 137/2023) ha inasprito le pene, trasformando quella che prima era una sanzione amministrativa in ammenda penale. Chi abbandona rifiuti rischia una multa da 1.000 a 10.000 euro, che può raddoppiare se si tratta di materiali pericolosi, oltre alla sospensione della patente da quattro a sei mesi. Sulla vicenda è intervenuto il sindaco Terenziano Di Stefano, che ha voluto complimentarsi con la Procura e lanciare un appello ai cittadini. “Mi complimento con il procuratore Vella e con le forze dell’ordine per il lavoro di controllo e contrasto all’inciviltà. È fondamentale che tutti rispettino il territorio e il calendario della raccolta differenziata. Gela può essere una città più pulita solo se ognuno fa la propria parte. Chi abbandona rifiuti non solo danneggia l’ambiente, ma oggi rischia anche denunce e multe salatissime", ha detto il primo cittadino. Un messaggio chiaro, quello del primo cittadino, che ribadisce la linea dura contro chi continua a sporcare la città, ignorando regole e senso civico.
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