Gela. Nel novembre di un anno fa ha ucciso il trentatreenne Maurizio Peritore, trovato senza vita tra le palazzine popolari di via Attica. I pm della procura hanno chiuso le indagini nei confronti del cinquantunenne Giuseppe Cinardi. E’ accusato non solo dell’omicidio del cognato ma anche del ferimento della moglie della vittima. L’indagato si sarebbe scagliato contro il trentatreenne impugnando un coltello. Una lite scaturita da un periodo di forte tensione tra i due. Anche Peritore si sarebbe presentato con una lama. Fatali sarebbero state le ferite riportate dopo che Cinardi lo colpì. Da quanto emerso durante l’incidente probatorio dello scorso marzo, chiesto e ottenuto dal legale di difesa (l’avvocato Salvo Macrì), la morte sarebbe stata causata da una coltellata che raggiunse il polmone. Anche il cinquantunenne venne ferito in diverse parti del corpo, proprio durante la colluttazione.
Da quanto ricostruito dagli investigatori, la lite tra i due si sarebbe accesa dopo che Peritore si accorse che i pneumatici della sua auto erano stati tagliati. Stando agli inquirenti, il danneggiamento fu opera di Cinardi, che avrebbe tranciato i pneumatici utilizzando proprio un coltello. La difesa dell’indagato ha sostenuto, già dopo l’arresto, che i colpi contro il cognato sarebbero stati inferti per difendersi da una prima aggressione. Il sostituto procuratore Luigi Lo Valvo, intanto, ha disposto la chiusura delle indagini e per Cinardi potrebbe seguire la richiesta di rinvio a giudizio. I familiari del trentatreenne morto stanno seguendo il procedimento, al momento come parti offese, assistiti dagli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra e Maria Elena Ventura.