Gela. E’ stato chiesto il rinvio a giudizio, anche se la moglie ha ridimensionato le accuse nei confronti del coniuge, finito davanti al gup Lirio Conti, con l’accusa di sequestro di persona. In base alla ricostruzione, l’uomo, dopo l’ennesimo diverbio, avrebbe cercato di bloccare in casa la moglie, insieme ai due figli. Venne però lanciato l’allarme e sul posto arrivarono i carabinieri. Il trentaduenne avrebbe anche cercato la fuga, ma venne poi bloccato. Tutto si verificò in un’abitazione di Albani Roccella. La donna è stata sentita davanti al gup Lirio Conti. Ha sostenuto di essersi chiusa volontariamente nella stanza da letto dell’immobile, proprio per evitare che la tensione con il marito potesse aumentare. Il pm Federica Scuderi ha comunque chiesto il rinvio a giudizio, ritenendo fondate le accuse.
Le accuse al marito. Per la difesa dell’uomo, sostenuta dall’avvocato Davide Limoncello, non ci sarebbero gli estremi del reato di sequestro di persona. Per questa ragione, si è opposto al rinvio a giudizio.