Gela. Una soluzione che non accontenta i trentasei lavoratori ancora in forza alla società di rimorchiatori Siciliana salvataggi. Questa, in sintesi, la cronistoria, comunque ancora parziale, legata alla vicenda del porto isola della fabbrica Eni.
Ieri mattina, infatti, il tavolo di trattativa avviato tra le stanze della capitaneria di porto ha segnato, probabilmente, l’ultimo passo. Dovrebbero essere i rimorchiatori della Eureco, azienda da anni impegnata in città, a sostituire quelli della società partenopea. In base all’accordo raggiunto, sarebbero due i mezzi da utilizzare nello specchio d’acqua del porto isola.
In sostanza, si applicherà una procedura d’emergenza per consentire la ripresa delle attività e l’attracco delle navi cisterna.
Il gruppo Eureco, della famiglia Consentino, non dispone delle necessarie concessioni ministeriali. Il destino dei trentasei portuali da settimane impegnati in una lunga vertenza, invece, appare legato ad un sottile filo.
Temono di non essere riassorbiti tra le fila di Eureco, destinata, comunque, a prestare servizio solo fino alla conclusione delle procedure per la nuova gara d’appalto. Per questa ragione, Rosaria Scicolone della Filt Cgil ha già chiesto un nuovo incontro in prefettura.