Gela. Cinquestelle e con vista Senato. Per i pentastellati quella che si è chiusa è una tornata elettorale che segna una nettissima ripresa, a livello territoriale, rispetto alla mezza disfatta delle recenti amministrative in diversi Comuni della provincia. I grillini, a molti, erano parsi ormai fuori dai giochi, con un ciclo praticamente chiuso. Così non è stato. La scia del leader Giuseppe Conte, che si è pure concesso il bagno di folla in piazza Umberto I con tanto di operai sul palco, ma anche temi portanti come la garanzia del reddito di cittadinanza e programmi stile bonus 110 per cento, hanno infiammato l’elettorato e i risultati si sono visti. Se il parlamentare Ars Nuccio Di Paola ha dovuto cedere nella corsa per la presidenza della Regione (troppo arduo il compito con un centrodestra pigliatutto e un De Luca che ha fatto bene in diverse zone dell’isola), ottenendo comunque la riconferma all’Assemblea regionale, i grillini strappano due pass per Palazzo Madama. È ufficiale l”elezione di Ketty Damante, che dall’Ars si trasferisce a Roma in Senato. Praticamente fatta anche per il senatore uscente Pietro Lorefice.
È stato in bilico, messo in discussione non tanto dal riscontro elettorale (che in città l’ha portato a battere la blindatissima Stefania Craxi dopo essersi aggiudicato pure le parlamentarie interne) ma da un meccanismo di costruzione delle liste che probabilmente sarà da rivedere in toto. Alla fine, i grillini mettono tre “stelle” (una all’Ars e due al Senato), sono il primo partito in città con oltre 5 mila voti, il secondo in provincia e lo stesso Di Paola, sempre in città, è risultato il più votato nella sfida per le regionali. Nota a margine, erano tutti e tre assessori della prima giunta Messinese, quella che durò pochi mesi, sciolta con il divorzio dei grillini dall’allora sindaco. Di strada ne hanno fatta.