Gela. “L’azienda fa e disfa quello che vuole secondo i propri esclusivi interessi economici ed aziendali, soprattutto quando ha di fronte, come interlocutori, degli amministratori della stazza di Domenico Messinese e Simone Siciliano”.
“L’Eni sa di avere gioco facile…”. A criticare quanto accaduto al tavolo di confronto, convocato al Ministero dello sviluppo economico, è l’ex candidato a sindaco Lucio Greco, leader di Un’Altra Gela. “L’Eni, attenta come sempre a tutte le dinamiche dei territori dove opera – continua Greco – sa bene che Gela, di fatto, non ha una giunta degna di questo nome. L’Eni sa bene, infatti, che la nostra città è amministrata da un sindaco espulso dopo due mesi dal suo insediamento dallo stesso movimento che lo aveva fatto eleggere, privandolo di qualunque credibilità, legittimazione e autorevolezza politica. L’Eni sa anche bene che il vice sindaco, a cui lo stesso Messinese ha delegato la gestione di questa importante e delicata trattativa, è storicamente vicino all’azienda e non è quindi un interlocutore scomodo con cui sarebbe difficile dialogare”. Per questo motivo, Greco si appella alle altre forze politiche ma anche sindacali. “Di fronte a ciò che si sta verificando e che continuerà a verificarsi, tutti quanti, di centro, di sinistra, di destra, i sindacati, confederali e non, dobbiamo prendere coscienza di una triste verità. In un momento così delicato, la nostra città non può essere guidata da un’amministrazione di questo livello, peraltro estranea a qualsiasi forza politica. La loro permanenza, per motivi tattici, può far comodo a qualcuno; per la città rappresenta, invece, un danno, un grave danno”.