Gela. La prima seduta ordinaria del civico consesso, con una giunta ora senza un ulteriore pezzo, quello dei calendiani di Azione (passati all’opposizione), non poteva che avere contorni strettamente politici, seppur all’ordine del giorno ci fosse la rideterminazione delle aliquote Imu, imposta dal dissesto. “Ma come dovrebbero essere approvati gli atti? – ha chiesto subito il meloniano Salvatore Scerra – dove è la maggioranza del sindaco? Dovrebbe venire in aula a spiegare come intende andare avanti, ora anche senza Azione”. Per il consigliere pro-Greco Giuseppe Morselli, “il sindaco non deve dare spiegazioni a nessuno”. “L’aula è sovrana – ha spiegato – se ci saranno i numeri gli atti passeranno, altrimenti non se ne farà nulla. Dovrebbero spiegare quelli che fuggono dalle responsabilità”. Al primo appello per il voto sulle aliquote Imu, si sono registrati quattro sì, cinque astenuti e due no. E’ mancato il numero legale ma la soglia dei pro-Greco è sempre più risicata. Alla votazione mancavano diversi consiglieri alleati dell’avvocato. Il centrodestra ha optato per l’astensione. “Questo è il frutto della mancata sfiducia al sindaco – ha spiegato il consigliere Gabriele Pellegrino – io non intendo votare atti che vadano a gravare sui cittadini. Dovrebbe spettare invece a chi non ha voluto la sfiducia e si è mosso come stampella del sindaco”.
Emblematico il commento del presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito. “Oggi, l’unica maggioranza del sindaco – ha chiosato – è l’opposizione. A loro, oneri e onori. Se vorranno, gli atti potranno essere approvati, altrimenti ritorneranno all’amministrazione”. Per il sindaco Greco si conferma un ultimo scorcio di mandato ancor più complicato.