“Greco riferisca su dissesto”, Giudice: “Stima per Siragusa, Pd zavorra di sé stesso”

 
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Il consigliere comunale Paola Giudice

Gela. Quella che si apre domani dovrebbe essere la settimana della quasi piena ufficialità del dissesto dell’ente comunale. La giunta prenderà atto della relazione di non fattibilità del piano di riequilibrio per poi far arrivare in aula appunto la dichiarazione di dissesto. “Penso che il sindaco e gli assessori debbano riferire in consiglio comunale – spiega l’indipendente Paola Giudice – per noi, è stata una decisione repentina. Da un giorno all’altro, siamo passati da un piano di riequilibrio alla dichiarazione di dissesto. Personalmente, ne ho avuto notizia prima dalla stampa e poi con la nota ufficiale trasmessaci. In queste ultime settimane, l’andazzo sembrava chiaro dato che non è ancora arrivato il rendiconto 2022. In ogni caso, il sindaco dovrebbe spiegarci le ragioni che non hanno permesso di arrivare al riequilibrio e ad una valutazione della Corte dei Conti”. L’area progressista alla quale si rifà il consigliere, in questa fase, affronta un periodo di prime verifiche, con l’obiettivo delle prossime amministrative. Giudice ha aderito all’intergruppo composto anche dalla grillina Virginia Farruggia e dall’esponente di “Rinnova” Alessandra Ascia. Più in generale, però, non ha ancora individuato condizioni tali per sostenere gruppi strutturati. “Se ci saranno le condizioni – precisa – spero di poter concludere la consiliatura nell’intergruppo con le colleghe. C’è stata buona sintonia. Una mia ricandidatura non la considero un passo già predeterminato. Non c’è nulla di precostituito. Valuterò in base al progetto”. I due partiti principali dell’area di centrosinistra, Pd e Movimento cinquestelle, hanno avviato un confronto a livello locale.

Giudice, nel tempo, ha ricevuto più richieste di adesione ma fino ad oggi ha declinato. “Il Pd mi aveva proposto l’adesione, durante la segreteria di Siragusa – continua – con l’ex segretario e con esponenti dell’area Schlein come l’ex vice Licia Abela, c’è stima e il progetto complessivo poteva evolvere. Poi, tutto si è fermato dato che ora il Pd si affida ad una nuova-vecchia guida. E’ un partito zavorra di sé stesso. Noto che i dem intendono affrontare i temi per la città ma prima di tutto dovrebbero fare un bilancio su quanto hanno fatto per il territorio nei decenni di governo. Cosa hanno fatto per la sanità locale?”. Giudice e il suo gruppo sono sempre più distanti dal Pd e dal corso aperto dal commissario Giuseppe Arancio. Un canale di dialogo più promettente è quello con il gruppo del Movimento cinquestelle ma le variabili sono tante, a partire dal progetto e dalle alleanze.

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