Gela. L’ultimo incontro, in ordine di tempo, l’ha avuto con la sua maggioranza, dopo giorni di forti tensioni. Il sindaco Lucio Greco sta cercando di evitare che quello degli alleati possa trasformarsi in un campo minato, almeno da un punto di vista politico. Molto passa dai rapporti con la Regione, ma anche da una ripresa che si profila molto difficile, in una città che la crisi la conosce ormai da anni. Ieri, ha spiegato di essere pronto ad incontrare tutte le parti sociali, compresi sindacati e organizzazioni datoriali, che hanno espresso non poche perplessità sull’assenza di un piano vero e proprio per la fase 2, soprattutto economica. Nella giornata dedicata al lavoro e ai lavoratori, il sindaco lancia nuovi segnali di dialogo, pure politici. Dalle sue parole, anche sei i rapporti con una parte del centrodestra locale praticamente non esistono più, sembra trasparire la volontà di riprendere la strada del confronto, che sembrava imboccata all’inizio dell’emergenza Covid, ma che si è subito rivelata senza uscita. “La nostra città, negli ultimi anni, ha purtroppo conosciuto una grave crisi economica e occupazionale – spiega – questa festa deve essere l’occasione di non ripetere gli stessi errori del passato. Deve invece farci capire che, se vogliamo ridisegnare una Gela nuova, in grado di garantire occasioni di crescita e di rilancio, dobbiamo davvero collaborare ed aprire un dialogo proficuo tra tutte le forze sociali, sindacali e politiche della città. Non è questo certamente il momento delle divisioni”. Parole piuttosto chiare che sembrano rivolte non solo all’opposizione politica e alle parti sociali ancora molto scettiche, ma probabilmente ad alleati che spesso hanno dimostrato di non condividere l’approccio dell’amministrazione su temi importanti, come gli investimenti e la ripresa economica. La prossima settimana potrebbe già dare una prima riprova. Allo stesso tempo, ricorda il tema del lavoro, in una fase così difficile.
“È un primo maggio, quello di oggi, che non dimenticheremo facilmente. La pandemia da coronavirus ha causato tanti morti e ha provocato una crisi economica senza precedenti – aggiunge – mettendo a rischio moltissimi posti di lavoro. Per questo, la festa dei lavoratori assume un significato del tutto particolare e mai come oggi siamo costretti a comprendere che il lavoro è alla base della libertà e della dignità delle persone. La giornata di oggi ci deve far capire che tutti i nostri sforzi hanno senso solo se sappiamo assicurare una ripartenza, anche se graduale, di tutte le attività e contemporaneamente un valido sostegno alle famiglie e a tutti i disoccupati”. L’apertura sembra esserci, bisognerà capire a quali risultati potrà giungere, con una città che attende una ripresa, fino ad oggi del tutto assente.