Gela. “I correttivi? Non so a che tipo di aiuto si riferisca il sindaco. Porti l’atto in aula e verrà valutato come tutti gli altri. Non possiamo certamente stilare noi i correttivi. Siamo opposizione e non ci sarà alcun sì a priori”. Il consigliere indipendente Paola Giudice, che ormai da qualche mese ha aderito all’intergruppo “Unità progressista”, mette subito le cose in chiaro rispetto all’appello al dialogo istituzionale lanciato dal sindaco Lucio Greco all’indomani della deliberazione della Corte dei Conti. “Per noi non è cambiato nulla – aggiunge Giudice – la nostra è sempre stata un’opposizione costruttiva. Valuteremo anche i correttivi, così come abbiamo sempre fatto con tutti gli atti che arrivano in aula consiliare. E’ importante però sottolineare che il nostro è un ruolo di opposizione. Il Pef? Ad oggi, non sappiamo nulla se non da ciò che trapela dalla stampa. Se i dati emersi da queste indiscrezioni dovessero essere confermati, sicuramente il nostro approccio è per il no. Non abbiamo alcuna intenzione di gravare sui cittadini”. Quella del vicepresidente del civico consesso è un’area politica di centrosinistra che mira ad un polo progressista per l’alternativa a Greco e che ha preso da tempo le distanze dal resto dell’opposizione, soprattutto quella di centrodestra che invece ha riaperto il capitolo della sfiducia e ha lanciato strali su una presunta “falsa” opposizione proprio dei consiglieri progressisti. “Prima di interessarsi delle nostre scelte – aggiunge Giudice – il centrodestra dovrebbe fare molta chiarezza al proprio interno. Non riescono neanche ad avere tutte le firme per portare in aula una falsa mozione di sfiducia. Se non sbaglio, i consiglieri di Fratelli d’Italia sono quattro ma la mozione l’hanno firmata in tre. Non mi risulta che ci sia ancora la firma della Dc. Ci sono nove firme, compresa quella del Pd. Peraltro, parliamo di una falsa sfiducia che intendono presentare per interrompere l’esperienza amministrativa di un sindaco che è della loro stessa area politica. Al civismo del primo cittadino non ci crede più nessuno. Lui stesso si è dichiarato di centrodestra e a livello regionale fa riferimento agli stessi esponenti dei partiti che invece in città lo vogliono sfiduciare. Insomma, le incongruenze sono evidenti”. I progressisti, compresi la grillina Virginia Farruggia e l’esponente di “Rinnova” Alessandra Ascia, non hanno alcuna intenzione di condividere la mozione targata quasi esclusivamente centrodestra. Da tempo, il gruppo lavora all’alternativa a Greco, con l’obiettivo delle prossime amministrative.
E’ inevitabile che si cercherà di aggregare le forze che si rivedono nel centrosinistra. Giudice non esclude che qualcosa possa cambiare anche nel Pd. A livello cittadino non ci sono mai stati veri e propri approcci. “Il cambio di passo nel Pd c’è stato sia a livello nazionale sia sul piano cittadino – conclude il consigliere – la vittoria della Schlein ha portato in città al successo di un gruppo e alla sconfitta di un altro. Questo non bisogna dimenticarlo. Spero che il cambio di passo, rispetto alla dirigenza fallimentare che ha portato il Pd da nove consiglieri ad uno solo, possa essere tangibile. Noi siamo sempre stati aperti al dialogo con chi si rivede veramente in un programma progressista. Non accettiamo invece che possa esserci chi continua ad avere un occhio verso la sinistra e uno verso la destra. Lo strabismo politico non ci interessa”.