“Greco? Pd va avanti con M5s”, Siragusa: “Se non ha soluzioni, si ritorni alle urne”

 
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Il segretario cittadino dem Guido Siragusa

Gela. “Di certo non sacrificheremo sull’altare di Greco il nostro progetto politico, avviato insieme al Movimento cinquestelle”. Poche parole, quelle del segretario cittadino del Pd Guido Siragusa, sintetizzano la posizione dei dem locali, che un anno fa lasciarono la giunta Greco e l’eventualità di un ritorno non è sul tavolo del partito. “Il marasma attuale della maggioranza? Non solo l’avevamo preannunciato – dice Siragusa – ma avevamo chiesto al sindaco di mettere dei paletti politici, senza contraddizioni, che invece si sono mantenute e acuite, soprattutto sul punto dei rapporti con il governo Musumeci, che voglio ricordarlo ancora una volta è tra i nemici più accaniti di questo territorio. In maggioranza, oggi, lo scontro non è su una programmazione politica, ma semplicemente sui posti, sulla rappresentanza. Mi pare che il sindaco abbia messo insieme promesse che non riesce a soddisfare. Cerca di creare nuovi posti al sole e anche la ricostituzione del consiglio di amministrazione della Ghelas credo si possa leggere in questa prospettiva. Altro che spending review”. Il segretario dem tiene molto al progetto che vede insieme Pd e Movimento cinquestelle, essendo stato, già diversi anni fa, tra i primi ad ipotizzare un’alleanza, a livello cittadino. “Trovo molto strano che il sindaco, su un piano istituzionale, non abbia mostrato alcun interesse a coinvolgere Pd e Movimento cinquestelle, che sul territorio hanno la maggiore rappresentanza parlamentare. I temi sono chiari, rifiuti, rapporti con il governo nazionale, finanziamenti e sviluppo economico. Una grande azienda come Eni ha avviato interlocuzioni ufficiali con la rappresentanza politica del territorio. Il dialogo con il senatore Pietro Lorefice, che ha spinto sui processi di decarbonizzazione, conferma l’intenzione dell’azienda. Il green new deal è anche la linea seguita dal Pd. Il nuovo corso di Eni ci convince, anche se va affinato. Invece, il sindaco sembra messo da parte. Non riesce ad essere interlocutore delle grandi aziende. Imprenditori e sindacati non dialogano con questa amministrazione. Hanno altri referenti. Il sindaco dovrebbe iniziare a chiedersi cos’è che non sta funzionando. Ritengo che non funzioni la sua idea di città. Il Pd è opposizione e tale resta. Non spetta a noi trovare le soluzioni, ma siamo pronti a collaborare, esclusivamente su temi che tocchino la città. Non ci sarà altro tipo di collaborazione con la giunta Greco”. Siragusa preme ancora sul tasto dei rapporti con l’amministrazione comunale, interrotti lo scorso anno.

“Non ci sono divergenze all’interno del Pd – continua – la linea politica è chiara e certamente non si cambia ogni tre minuti. Abbiamo fatto delle scelte e le confermiamo. Siamo molto chiari. Sui problemi e sui temi siamo pronti a dare un contributo alla città, non certo ad una giunta che ormai è sotto tutela del deputato Ars Michele Mancuso, che continua a produrre danni per il territorio, dai definanziamenti e fino all’aumento dei rifiuti destinati a Timpazzo. Spetta al sindaco trovare le soluzioni. Se non dovesse riuscirci, allora sarà meglio ridare voce agli elettori. A nessuno piace una maggioranza balcanizzata, men che meno alla città”. Siragusa, come del resto il Pd locale, sa che Forza Italia non vede di buon occhio gli ormai ex alleati nella coalizione “arcobaleno”. Poche ore fa, il consigliere comunale azzurro Carlo Romano ha descritto un Pd in crisi, che non può ambire a dettare la linea politica. “Sono perplesso quando qualcuno, per volere cancellare la propria storia, come a vergognarsene, getta discredito su coloro con i quali ha tanto condiviso – conclude Siragusa riferendosi a Romano – al netto delle banalità raccontate dal consigliere Carlo Romano, è evidente che l’attacco al Pd ha molto a che fare con la “scannaria” a cui stiamo assistendo per la spartizione di assessorati e prebende varie. Stia tranquillo l’ex segretario del Pd. Non ha nulla da temere dal Pd, anche perché come abbiamo ampiamente dimostrato noi gli assessorati li lasciamo, al contrario di altri che sarebbero disposti a tutto pur di averli”.

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