Greco: “Legami poco chiari tra calcio, politica e spazzatura, il sindaco faccia chiarezza”

 
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Gela. Calcio e politica non sono mai andati d’accordo. Sono cambiate le dirigenze ma i rapporti sono sempre stati conflittuali.

Le accuse, non tanto velate, lanciate dal consigliere comunale Antonio Torrenti e dal presidente Angelo Mendola sulla sponsorizzazione della Tekra hanno avuto conseguenze. Sul tema è intervenuto l’avvocato Lucio Greco di Un’Altra Gela.

I legami poco chiari tra calcio, politica e spazzatura stanno emergendo nella loro gravità – dice Greco – Torrenti accusa il vice sindaco Siciliano di essere stato intermediario tra la Tekra e la dirigenza del Gela calcio. Se le accuse dovessero risultare fondate ci troveremmo di fronte ad una vicenda grave ed inquietante dai contorni politici opachi e preoccupanti. Non comprendiamo, infatti, le ragioni per cui una società privata che si occupa di raccolta di rifiuti, decida di sponsorizzare, con somme consistenti, una squadra di calcio ed altre attività significative”.

“Non vorremmo che la Tekra – aggiunge Greco – venga usata come una sorta di “Cavallo di Troia” per far passare sotto banco iniziative, quantomeno discutibili, a favore della giunta. Constatare che una società, per giunta campana, invece di sforzarsi a offrire un servizio più efficiente per rendere più pulita la nostra città, sia al centro del dibattito politico, amareggia e indigna i cittadini. La città pretende chiarezza al riguardo, senza sconti per nessuno”.

“Chi rappresenta e amministra la città non può essere accusato di fare da intermediario tra due società private; ancora peggio se poi rinnega quanto pattuito, compromettendo, di conseguenza, il futuro calcistico della città. Un sindaco degno di questo nome dovrebbe prendere atto di quanto accaduto ed intervenire senza tentennamenti. Se la politica lascia passare sotto silenzio anche questi fatti, non ci dobbiamo poi meravigliare che la gente non crede più a niente”.

La Tekra, lo ricordiamo, ha ribadito di aver avuto rapporti solo con l’ex presidente Angelo Tuccio, confermando di dover ancora pagare una fattura di circa 70 mila euro.

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