Gela. Come abbiamo riferito, quella che sta per iniziare sarà la prima settimana da destinare quasi esclusivamente a tutte le attività preparatorie, necessarie per definire le misure correttive richieste dalla Corte dei Conti. La deliberazione dei magistrati palermitani ha confermato la sussistenza di una situazione finanziaria dell’ente comunale ancora fortemente deficitaria. Il sindaco Lucio Greco, l’ha già fatto durante il suo intervento di venerdì in consiglio comunale, e ora ribadisce il concetto. Invita tutte le forze politiche a superare lo steccato della collocazione partitica e a dare supporto. “Di fronte alle scadenze impellenti da affrontare, così importanti da condizionare il futuro della nostra città, sarebbe opportuno che tutte le forze politiche più responsabili mettano da parte, in questa fase, i loro legittimi interessi politici e decidano invece di collaborare per il superamento di un momento così difficile per la nostra comunità. Le misure correttive da prendere per gli equilibri di bilancio – dice il sindaco – il Pef per il nuovo servizio rifiuti, il contratto Ghelas, l’organizzazione dell’ottantesimo anniversario dello sbarco, sono infatti problemi su cui non si può rimanere indifferenti. Non è in gioco il mio destino ma quello della città”. Greco mette subito in chiaro che non intende proporre alcuna intesa politica ma invece un’azione istituzionale per andare incontro alle esigenze immediate e superare la crisi di bilancio.
“Una collaborazione in tal senso, le cui modalità verranno concordate e condivise, non dovrebbe imbarazzare in quanto ciò che propongo non va letto come una nuova alleanza politica ma piuttosto come un’assunzione di responsabilità e di amore verso la città. Queste emergenze eccezionali, che pur essendosi manifestate recentemente sono però la conseguenza di scelte politiche passate – continua – dovrebbe convincere quantomeno tutte quelle forze politiche che non hanno alcuna responsabilità rispetto al disastro causato. L’attaccamento alla città non si dimostra a parole ma con i fatti”. L’appello, come si era già compreso venerdì durante la seduta dell’assise civica, è ai “responsabili”, anche perché il primo cittadino probabilmente è conscio del fatto che i numeri in aula non gli permettono un’eccessiva autonomia. Per l’avvocato, riequilibrare i conti dell’ente non è una tappa da collocare sotto lo specchio riflettente degli interessi politici o di partito. Tanti gruppi, nei prossimi giorni, faranno il punto al loro interno per assumere una linea precisa davanti alle tante delicate scadenze che si pongono per la tenuta del municipio.