Gela. Tanti alleati attendono l’ultimo miglio, quello che dovrebbe portare alla nuova giunta. La parola, adesso, passa all’avvocato Lucio Greco, che però non sembra avere troppa fretta di chiudere, anche se un nuovo governo della città è inevitabile, soprattutto per gestire procedure in atto, molto complesse. Il sindaco, di ritorno in città dopo la trasferta istituzionale romana, deve mettere tutte le “carte” sul proprio tavolo. La nuova giunta verrà presentata nel fine settimana? “Domani organizzo la mia agenda – dice Greco – e decido cosa fare”. Il primo cittadino non concede molti altri spunti, almeno per il momento. A Roma, ha concluso una serie di incontri istituzionali e politici. Non solo il tavolo al Ministero dello sviluppo economico, con la bozza della proroga dell’accordo di programma in via di definizione, ma l’avvocato e l’ingegnere Pietro Inferrera, suo consulente, hanno avuto colloqui sul Contratto istituzionale di sviluppo. “Per ora, non ne voglio parlare – aggiunge il sindaco – ci sono buoni riscontri. Ma ne parlerò a tempo debito”. Uno scatto, immortalato all’uscita dal Ministero dello sviluppo economico, per molti ha sancito un netto riavvicinamento tra il sindaco e il gruppo renziano. Nella capitale, il senatore Davide Faraone ha favorito il tavolo ministeriale e nello scatto fotografico, con Greco e Inferrera c’è il responsabile locale della comunicazione di Italia Viva, Giuseppe Perna. La nuova giunta potrebbe prendere le mosse da un tridente politico che poggia sugli azzurri di Forza Italia, la stessa Italia Viva e i centristi della Nuova Dc, che potrebbero ottenere la riconferma dell’assessore Giuseppe Licata (il sindaco era in prima fila quando si è trattato di presentare ufficialmente il gruppo alla presenza dell’ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro). Il rilancio amministrativo dovrebbe essere assicurato, inoltre, dall’appoggio dell’ex ala “critica”. “Liberamente” pare avere l’intesa con il sindaco e schiererebbe (salvo sorprese), il professionista Dario Lisciandra. Il commercialista e l’avvocato Angelo Cafà (possibile secondo nome forzista per la giunta), sarebbero i veri volti nuovi di una giunta, che per il resto potrebbe conservare i lineamenti politici degli ultimi due anni. Però, partiti come Forza Italia, Italia Viva e la stessa Nuova Dc, inizierebbero a stare sotto riflettori politici ancora più intensi, probabilmente offuscando del tutto l’aurea civica del 2019. Con un governo cittadino, a firma dei partiti e degli ex “critici”, il fronte civico inizierebbe ad avere decisamente poco fiato politico. Secondo i bene informati, tanto passerà dal ruolo che Greco vorrà dare al vicesindaco Terenziano Di Stefano. Sulla carta, dovrebbe essere una delle punte politiche del rilancio, un trait d’union tra l’ala civica e l’avvocato. “Una Buona Idea”, suo gruppo di riferimento, ha già messo sul tavolo dell’avvocato le proprie condizioni, imprescindibili. Non solo il nome di Di Stefano, ma anche la delega allo sviluppo economico (che il vicesindaco ha ricoperto fin dall’inizio e con risultati che si sono visti) ed eventualmente tenendo aperta la porta per un secondo assessorato. Senza queste condizioni minime, sarà addio e probabilmente la fine del patto civico del 2019.
“In questi giorni – dice Di Stefano – siamo costantemente in contatto con tutti i componenti del nostro gruppo. Ci confrontiamo, come è giusto che sia. Al sindaco abbiamo indicato la nostra posizione ed è sembrato assolutamente disponibile. Se, invece, dovessero emergere cose diverse, allora ci riuniremo e valuteremo il da farsi”. Di Stefano fa capire che non c’è alcun obbligo politico, verso nessuno. “Nel nostro gruppo, non è mai esisto un “per forza” – aggiunge – non dobbiamo necessariamente rimanere in un progetto che magari non avrà più quelle condizioni che ci hanno portati ad appoggiarlo. Se queste condizioni verranno mantenute, allora noi ci saremo. In caso contrario, significherà che probabilmente non era destino che si proseguisse. Aspettiamo le decisioni del sindaco”. Con i civici ridotti al minimo, i “lealisti” della prima ora sempre più freddi e l’Udc fuori dalla nuova giunta, la morfologia del governo cittadino inizierebbe ad assumere connotati, forse inattesi, sempre che gli alleati “traditi” non decidano di prendere strade diverse da quella del sindaco.