Greco denuncia, “su mia gestione segnali inquietanti da personaggi compromessi con mafia”

 
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Greco ha parlato all'assemblea dell'antiracket riunita per lo sportello di solidarietà

Gela. “Segnali inquietanti”, così li ha definiti parlando davanti all’assemblea riunita dall’associazione antiracket “Gaetano Giordano”. Il sindaco Lucio Greco non si era mai pronunciato usando toni di questo tipo. L’onda lunga della mafia starebbe ancora aleggiando sulla città e sulla gestione amministrativa portata avanti da poco più di un anno dalla sua giunta. Lo ha detto senza troppi giri di parole. “Ci sono alcuni personaggi compromessi in vicende di mafia che stanno cercando di occupare posti di un certo livello e in parte ci stanno riuscendo perché possono contare su complicità di ogni tipo”, ha detto. Ammissioni pesantissime che sembrano muoversi intorno ad alcuni fatti che il sindaco ha appunto definito “inquietanti”. Il collegamento con la sua azione amministrativa, in queste settimane al centro di dure polemiche e di contrasti politici sempre più aspri, l’ha fatto capire proseguendo l’intervento. “Non escludo che certi attacchi, apparentemente insensati o spropositati, si muovano in questa logica”.

Un intervento ufficiale di questo tipo, non a caso letto davanti alle forze dell’ordine, ai referenti dell’antiracket nazionale e alla prefettura nissena, sembra un messaggio piuttosto netto. Nomi non ne ha fatti, ma da mesi si susseguono vicende che lambiscono la politica ed entrano a pieno nella gestione di importanti interessi economici. Dopo giorni di silenzio ufficiale, da Greco arriva un primo bilancio della sua esperienza a Palazzo di Città, che pochi avrebbero potuto attendersi con questo tipo di timori istituzionali. La mafia o chi gravita in questi contesti, a partire da qualche colletto bianco, starebbe manovrando per ritornare a gestire interessi di peso, anche politici.

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