Greco-civici, distanze nette: "Davanti a scelte scomode Di Stefano e i suoi si defilarono"

Lo scorso anno, l'ex sindaco non riuscì a ottenere gli appoggi politici per una ricandidatura né si è schierato ufficialmente. Ai civici continua a muovere critiche, anche strategiche

20 settembre 2025 18:30
Greco-civici, distanze nette: "Davanti a scelte scomode Di Stefano e i suoi si defilarono" -
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Gela. “C'erano scelte scomode da fare e c'è chi ha deciso di defilarsi”. L'ex sindaco Lucio Greco ribadisce le sue valutazioni rispetto a quanto accadde nella giunta da lui guidata, con l'uscita del gruppo di “Una Buona Idea” e dell'allora vicesindaco, l'attuale primo cittadino Terenziano Di Stefano. In settimana, come abbiamo riferito, Greco ha indicato i punti salienti della sua azione amministrativa e le inevitabili difficoltà generate dal dissesto. Ha sottolineato che l'addio dei civici e del loro assessore fu dovuto proprio alla complessità degli effetti del dissesto. Secondo Greco, Di Stefano preferì lasciare per lavorare al proprio progetto politico. Ricostruzioni che i civici hanno escluso, sottolineando invece la loro propensione a un'opposizione costruttiva e indicando quale causa del divorzio politico dall'ex sindaco, quella legata al centrodestra e al fatto che Greco avesse deciso che l'amministrazione doveva prendere consistenza in quell'area. “È legittimo e persino fisiologico, in politica, che esistano letture diverse degli eventi. Tuttavia, ci sono fatti, dati e comportamenti che parlano più delle ricostruzioni. Davanti a una crisi finanziaria gravissima, la mia amministrazione non si è voltata dall’altra parte. Abbiamo affrontato, con tutti i limiti e le difficoltà del caso, una situazione straordinaria che rischiava di far precipitare il Comune nel dissesto senza ritorno. Nessuno si è tirato indietro – dice l'ex sindaco - tranne chi, al momento di compiere scelte scomode ma necessarie, ha preferito defilarsi, avviando un percorso alternativo e lavorando da subito o verosimilmente già da prima, a un progetto politico autonomo. I fatti, per chi ha buona memoria, sono lì a testimoniarlo. Non entro nel merito delle scelte partitiche o delle collocazioni successive. Ognuno ha diritto di decidere dove stare. Ma è innegabile che la città ha vissuto, e vive tuttora, le conseguenze di quei momenti. Non si può oggi tentare di riscrivere quella fase come se fosse stata una semplice divergenza di visione. Chi si assume responsabilità di governo non può scegliere di esserci solo quando tutto è in equilibrio. Il vero banco di prova è la tempesta e lì si misura la differenza tra chi resta e chi lascia”. Come abbiamo già riferito, Greco richiama l'azione della sua amministrazione, su più capitoli. “Rivendico, senza presunzione, il lavoro compiuto dalla mia amministrazione per porre le basi di quanto oggi si sta portando avanti. La riqualificazione di diverse strade cittadine, viale Mediterraneo, via Niscemi, via Generale Cascino, Porta Vittoria, discesa del Bastione, via Dalmazia, la biblioteca comunale, il centro per anziani di via Siragusa, la vecchia casa albergo dove prossimamente sarà inaugurato “Macchitella lab”, i finanziamenti del Pnrr ottenuti, i lavori appaltati, i cantieri aperti, ne cito alcuni dei tanti, tratto Lungomare Federico II, Orto Pasqualello, Orto Fontanelle, ex scalo Ferroviario, ex mercato ortofrutticolo e tanti altri. Poi, l’uscita della Tekra, il tentativo, mai sostenuto pienamente dagli enti competenti, di rimettere mano alla gestione del servizio idrico. Tutti atti concreti, che non appartengono al racconto ma alla realtà amministrativa vissuta intensamente”. Lo scorso anno, l'ex sindaco non riuscì a ottenere gli appoggi politici per una ricandidatura né si è schierato ufficialmente. Ai civici continua a muovere critiche, anche strategiche. “Quanto al tema dell'opposizione costruttiva, è giusto riconoscere i voti favorevoli su alcuni atti strategici. Ma non dimentichiamo che, nel frattempo, si è contribuito a indebolire una maggioranza in un momento in cui serviva compattezza, visione comune e responsabilità condivisa. Chi ha scelto di voltarsi dall’altra parte in quel momento – conclude - oggi raccoglie anche i frutti di quel lavoro. È legittimo. Ma la memoria della città merita rispetto, e soprattutto verità”.

In foto l'ex sindaco Lucio Greco

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