Greco: “Arancio difende la giunta sulle indennità ma non lanci accuse false”

 
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L'ex sindaco Lucio Greco in conferenza stampa

Gela. Quello delle indennità della giunta è ormai a tutti gli effetti un affare politico. Nel fine settimana appena trascorso il fuoco delle polemiche è stato alimentato su più fronti. Tra gli altri, è intervenuto l’ormai ex assessore dem Arancio. Il commissario del Pd, già deputato regionale, ha difeso la decisione della giunta e preso le distanze da chi ha governato la città in precedenza, spesso, ritiene, dimenticando capitoli amministrativi importanti, come quello del Pudm, il cosiddetto piano spiagge. Riflessioni non condivise dall’ex primo cittadino Lucio Greco che ha condannato politicamente il passo mosso dalla giunta per indennità più pesanti. “L’onorevole Arancio ha tutto il diritto di difendere la scelta della giunta di aumentarsi le indennità. Non ha però il diritto di offendere gli altri con argomentazioni che nulla hanno a che vedere con il tema del dibattito. In questo modo si rischia di far scadere il confronto ad un livello inaccettabile e non si dà un buon esempio a tutti quei giovani che si vogliono avvicinare alla politica. E’ compito nostro, di chi cioè ha ricoperto ruoli pubblici importanti, cercare di arginare odio e volgarità. Non può, per difendere la sua maggioranza, fare riferimenti falsi e ingannevoli. Non può dichiarare con faciloneria e leggerezza che questa amministrazione sta riaprendo dossier importanti per la città, messi in un cassetto da chi l’ha preceduta. Un ex deputato regionale, per giunta di lungo corso, non può agire con tanta avventatezza”, spiega.

Secondo l’ex sindaco, dovrebbe essere proprio Arancio, al pari dei democratici locali, a porsi interrogativi su ciò che è avvenuto nel passato. “Prima di lanciare accuse così gravi dovrebbe avere l’accortezza di elencare questi fantomatici dossier che la mia amministrazione avrebbe tenuto in un cassetto. Gli consiglio poi di non chiedere agli altri cosa hanno fatto nel passato per questo territorio, perché la stessa domanda potremmo rivolgerla a lui, visto che è stato per dieci anni deputato regionale e per molti anni assessore comunale, quando sono state gettate le basi del disastro che la mia amministrazione ha ereditato e di cui ancora oggi stiamo pagando le conseguenze. Ci sono già segnali di un preoccupante degrado politico. La parte più responsabile alla quale sicuramente appartiene l’onorevole Arancio, non può rendersi complice di alimentare questo andazzo”, conclude. Lo scontro rimane aperto mentre a Palazzo di Città le priorità stringenti non mancano per nulla.

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