Gela. A ventiquattro ore dalla seduta di discussione della mozione di sfiducia, rispunta
il maxi progetto sulla portualita’ locale.
Il masterplan. Nelle scorse ore, i tecnici di Rina Consulting hanno messo in mano al sindaco Domenico Messinese il masterplan commissionato la scorsa estate ai big di D’Appolonia. Uno studio di fattibilità che dovrebbe servire a porre le basi di un maxi hub, uno dei pezzi di un disegno più ampio, che ricomprende anche la stazione per il gas naturale liquefatto.
Insieme al sindaco, c’erano il vice Simone Siciliano e il neo assessore Giovambattista Mauro. Al tavolo, anche i manager di Eni che hanno finanziato il masterplan, realizzato da società che lavorano anche per conto della multinazionale. Se l’area del porto isola è stata individuata come base di riferimento di un hub commerciale e della base del gas naturale liquefatto, il porto rifugio invece sarebbe destinato a ricevere pure navi da crociera, nonostante sia ancora quasi del tutto inaccessibile, a causa dell’insabbiamento. Messinese si è portato già avanti, “ci sono arrivate interessanti proposte da possibili investitori”.
Un sistema che si andrebbe ad integrare con quello della nuova green refinery di Eni che, stando all’amministrazione comunale, dovrebbe essere a regime “agli inizi del 2018”, mentre solo due giorni fa i chimici della Femca Cisl hanno confermato che il cronoprogramma non starebbe mantenendo le tappe concordate, con il rischio concreto di uno slittamento notevole dell’avvio definitivo degli impianti della nuova green refinery. Il masterplan arriva un giorno prima della discussione in aula della mozione di sfiducia, dopo un silenzio durato per mesi.