Gela. Aveva già ammesso di essere dietro a quell’azione, quando un giovanissimo catanese venne ferito da colpi di pistola, nella zona di via Tevere. Adesso, arriva la condanna a tre anni di reclusione per il ventunenne John Parisi. Il verdetto è stato emesso dal giudice dell’udienza preliminare Paolo Fiore. Parisi, per il tramite del suo legale di fiducia, l’avvocato Davide Limoncello, ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato. Era l’ottobre di un anno fa, quando il catanese Francesco D’Amico venne ferito ad una gamba, raggiunto da colpi di pistola. I poliziotti del commissariato, analizzando anche i sistemi di videosorveglianza della zona, riuscirono a risalire a Parisi. I magistrati esclusero l’ipotesi del tentato omicidio. Anche l’imputato ha sempre sostenuto di aver sparato solo per intimidire il rivale. I rapporti tra i due erano tesi da tempo, dopo che il ventunenne iniziò una relazione sentimentale con l’ex compagna di D’Amico.
Gli spari. L’azione di via Tevere, secondo quanto spiegato dal legale di Parisi, sarebbe stata la reazione ad una provocazione. Il giovane catanese, dopo aver chiesto un chiarimento a Parisi, l’avrebbe colpito con uno schiaffo in faccia. Così, sarebbe scattata la ritorsione. Al termine della sua requisitoria, il pm Luigi Lo Valvo ha chiesto la condanna a quattro anni e otto mesi di reclusione, ritenendo provate le responsabilità del giovane imputato. La difesa, però, ha ribadito che Parisi avrebbe agito solo per rispondere alla provocazione, mirando comunque alle gambe e senza intenzione di uccidere. L’imputato entrò in azione, nonostante la presenza di diversi avventori delle attività commerciali della zona. Sparò contro il rivale per poi darsi alla fuga. Dopo il verdetto emesso dal gup, la difesa è pronta a rivolgersi ai giudici d’appello.