Gli spari e lo spaccio di droga, Cassazione non accoglie i ricorsi dei Nastasi

L'attività investigativa partì dal ferimento, a colpi di arma da fuoco, di un giovane

A cura di Rosario Cauchi
16 luglio 2025 22:26
Gli spari e lo spaccio di droga, Cassazione non accoglie i ricorsi dei Nastasi -
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Gela.  I giudici della Corte di Cassazione non hanno accolto i ricorsi presentati dal cinquantatreenne Enrico Nastasi e dai figli Orazio Nastasi e Giovanni Nastasi. A seguito di un'inchiesta coordinata dalla Dda di Caltanissetta, gli vengono contestati il tentato omicidio e reati legati allo spaccio di droga. I ricorsi avanzati dai difensori, gli avvocati Dionisio Nastasi e Giovanna Zappulla, miravano a ottenere decisioni favorevoli sulle misure applicate ai tre, attualmente ristretti in carcere. A fine maggio, le indagini sono state chiuse. L'attività investigativa partì dal ferimento, a colpi di arma da fuoco, di un giovane, Davide Raniolo. Arrivò in ospedale, dopo aver riportato conseguenze, seppur non gravi. Per l'accusa, a sparare sarebbero stati Enrico Nastasi e il figlio Orazio Nastasi. Prima, ci sarebbe stata una lite in un locale sul lungomare. Per gli inquirenti, anche Raniolo sarebbe stato armato e a sua volta è coinvolto nell'inchiesta. Le indagini consentirono ai poliziotti della squadra mobile di Caltanissetta di ricostruire pure l'affare della droga. Sarebbe stato controllato proprio dai Nastasi e soprattutto da Giovanni Nastasi. I pm della Dda ritengono che il tentato omicidio vada letto in una chiave mafiosa e contestano l'aggravante. Le indagini sono state chiuse infine per le posizioni di Maikol Vella e Davide Sciandrello. Tra i difensori dei coinvolti, gli avvocati Salvo Macrì e Gaspare Ragusa.



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