Gela. “Altro che cassintegrati, siamo soltanto cassarifiutati. Da mesi non lavoriamo e la cassa integrazione non viene pagata”. La protesta degli operai in aula. La rabbia di una cinquantina di operai dell’indotto Eni è arrivata in aula consiliare mentre si svolgeva la seduta di question time. Animi tesi tra i lavoratori che hanno chiesto soprattutto al sindaco Domenico Messinese e all’assessore Simone Siciliano di avere chiarimenti intorno al prossimo futuro della raffineria di contrada Piana del Signore. Impianti fermi e quei pochi appalti già assegnati, gestiti da aziende esterne all’indotto storico con proprio personale. “Siamo costretti alla fame”, hanno urlato in aula. Dopo un vibrante botta e risposta tra il presidente di turno del civico consesso Maria Pingo e diversi lavoratori, il dibattito si è aperto proprio intorno al caso Eni. L’assessore Siciliano ha cercato di tracciare un quadro completo dell’attuale trattativa in corso, alla luce del prossimo incontro del 15 settembre. “Stiamo adottando metodi differenti dalle precedenti amministrazioni comunali – ha spiegato – la grave colpa di chi ci ha preceduti è stata di aver fatto morire accordi ancora più importanti di quello dello scorso novembre. Noi, già il 15 settembre, porteremo al ministero una prima bozza dell’accordo di programma. La soluzione per questa città non sono gli ammortizzatori sociali del decreto d’area di crisi complessa. Con l’accordo di programma rimettiamo sul mercato molte aree non utilizzate da Eni e, soprattutto, facciamo capire a tutti che la stessa Eni, in quanto società privata, non può pensare di dettare il sistema sociale e le politiche del lavoro locali”. Siciliano ha risposto ai molti dubbi avanzati dal consigliere comunale del Polo Civico Guido Siragusa. “Mi dispiace notare – ha detto il consigliere – che la giunta pecca di presunzione quando decide di non coinvolgere il consiglio in scelte mai tanto importanti e di far ricadere le colpe solo sulle amministrazioni precedenti. Ad esempio, dovreste spiegare se siete per la costruzione della piattaforma Prezioso K oppure per la linea dei No triv. Ricordiamo che oltre un miliardo d’investimenti previsti da Eni riguarda i programmi di esplorazione ed estrazione in mare. Perché l’incontro del 15 settembre è limitato solo all’amministrazione comunale e non è aperto alle altre parti dell’accordo di novembre?”.
“Eni non fornisce numeri precisi sugli eventuali occupati”. L’assessore Siciliano ha dato lettura del contenuto di una folta corrispondenza avviata tra giunta comunale e gruppo Eni. “Come potete notare – ha concluso – Eni non fornisce particolari chiarimenti sul numero di occupati che i progetti da avviare dovrebbero garantire. Il prefetto di Caltanissetta, invece, ha chiesto massima precisione sotto questo profilo”. Di riapertura del protocollo d’intesa di novembre, invece, hanno parlato il consigliere comunale di Forza Italia Salvatore Scerra e la vice capogruppo del Pd Romina Morselli. L’indipendente Carmelo Casano, invece, ha posto l’accento sull’attuale centralità della dichiarazione di area di crisi complessa. “Senza l’entrata in vigore del decreto – ha detto – tutto il resto diventa semplice chiacchiera da bar”. Gli operai dell’indotto, dopo un lungo dibattito, hanno scelto di lasciare l’aula visibilmente contrariati.
Piazza Roma e il caso Nardo nel question time. Il question time, invece, è servito a rispondere su temi come l’attuale stato della sicurezza in piazza Roma, dove l’assessore Pietro Lorefice, replicando al consigliere Salvatore Scerra, prevede una vera e propria isola pedonale. Non sono mancati i richiami alla scarsità di personale impegnato tra gli uffici del settore comunale urbanistica, problema sollevato dal consigliere Sandra Bennici, e al “licenziamento” dell’ex assessore Fabrizio Nardo. In quest’ultimo caso, il sindaco Domenico Messinese, rispondendo all’interrogazione presentata dal consigliere Guido Siragusa, ha dato lettura di una determina riassuntiva dei motivi connessi all’allontanamento dell’ex esponente della sua giunta. Vincenzo Cirignotta ha sollevato la questione prg, chiedendo all’assessore Francesco Salinitro che si faccia chiarezza sulle responsabilità della mancata pubblicazione del piano regolatore. Lo stesso Guido Siragusa, infine, ha proposto un’interrogazione sul caso dell’appalto milionario per il servizio d’illuminazione pubblica, alla fine revocato dalla nuova giunta. L’assessore Nuccio Di Paola ha escluso eventuali problemi legati al pagamento di penali e ha confermato il problema della vetustà dell’attuale sistema d’illuminazione pubblica.