Gela. Non hanno fatto ingresso in fabbrica e sono partiti in corteo spontaneo verso Palazzo di Città. Circa trecento operai dell’indotto Eni si sono autorganizzati.
Non accettano l’accordo raggiunto o a Roma tra i tavoli del ministero dello sviluppo economico. “Vogliamo il lavoro e non gli ammortizzatori sociali“, hanno ribadito per l’ennesima volta dopo la protesta di ieri sera in consiglio comunale. Dallo stabilimento di contrada Piana del Signore si sono mossi lungo via Generale Cascino.
Il Municipio è assediato dai circa 300 lavoratori dell’indotto. Gli operai delle tante aziende in crisi hanno sfidato la pioggia per protestare contro un gravissimo momento di crisi che porterà alla drastica riduzione dei posti di lavoro.