Gela. Un possibile conflitto di interessi peserebbe sulle spalle dell’assessore e vicesindaco Simone Siciliano, soprattutto per quanto riguarda l’intera vicenda Eni.
Il vicesindaco è incompatibile? Dubbi, non troppo velati, sono stati lanciati in aula dall’ex capogruppo del Pd Giuseppe Ventura, oggi invece passato tra le fila di Adesso Gela. Proprio il consigliere, davanti ai tanti operai dell’indotto arrivati in aula per rivendicare chiarezza sul loro futuro, ha criticato la “delega in bianco” garantita dal sindaco al suo vice quando in ballo entra Eni. Dal momento dell’insediamento della giunta del sindaco Domenico Messinese, infatti, è stato il vicesindaco Simone Siciliano a seguire ogni fase della vicenda. “Penso proprio – ha detto Ventura in aula – che per l’attività professionale svolta, Siciliano sia addirittura incompatibile ad intervenire su vicende che vadano a riguardare Eni e gli investimenti da sviluppare in città”.
“Vada a denunciare…”. Il vicesindaco, però, respinge qualsiasi dubbio e, anzi, boccia la strategia del sospetto. “Se il consigliere Giuseppe Ventura nutre questi dubbi – dice – può tranquillamente recarsi dalle autorità competenti a sporgere denuncia. Non capisco a che tipo di incompatibilità o di conflitto di interessi possa riferirsi. Purtroppo, si allinea a tutti coloro che, in questa città, intendono far politica basandosi sul sospetto. Prima di lanciare accuse, se non sbaglio, sono necessarie prove concrete. Probabilmente, Ventura avrebbe preferito parlare per altri vent’anni dei cantieri Isaf che non partono. Peccato che la nostra amministrazione, invece, è riuscita a farli sbloccare. Sono pronto ad un confronto pubblico con Ventura e con tutti coloro che si sono iscritti al partito del sospetto”. Allo stesso tempo, Siciliano non nasconde il timore che gli iter burocratici che stanno dietro all’avvio degli investimenti Eni possano subire ulteriori ritardi. “Il grosso problema – conclude – è rappresentato da funzionari e esponenti di istituzioni locali che stanno proseguendo sulla linea della lotta contro Eni, senza se e senza ma. Tutto questo, però, va a vanificare gli enormi sforzi fatti per mettere un argine ad una situazione economica difficile. Quando parlo di nemici del territorio mi riferisco proprio a chi cerca di bloccare un possibile nuovo sviluppo degli investimenti nell’area locale”.