Gela. I roghi non accennano a diminuire, con in testa quelli che, quotidianamente, esplodono nelle aree rurali. Nonostante ciò, il numero di vigili del fuoco in servizio in città è tutt’altro che adeguato.
Un’unica squadra per fronteggiare un muro di fiamme, in alcune giornate, decisamente esteso. Addirittura, se le scorte d’acqua durante l’intervento scarseggiano: almeno altri due operatori devono intervenire a sostegno.
I numeri esigui, però, descrivono una vera e propria coperta corta. Se si interviene a seguito di una segnalazione non si può garantire, contemporaneamente, la presenza su di un altro fronte. In alcuni casi, il rischio è lasciare praticamente deserta l’intera caserma di contrada Pozzillo.
Non a caso, spesso, si pone l’esigenza d’interventi esterni: con personale che giunge direttamente da Caltanissetta. Più volte, i vertici del corpo hanno chiesto un rafforzamento del personale in servizio in città. Al momento, però, la situazione sul piano dell’organico rimane decisamente precaria.
Ci si arrangia in attesa di un intervento complessivo anche se le risorse economiche a disposizione non appaiono tali da poter coprire gli eventuali costi. Intanto, la ripresa degli incendi di autovetture e abitazioni rafforza la tensione. Davanti a simili emergenze, i numeri messi in campo e le risorse a diposizione del corpo dei vigili del fuoco rischiano di mettere in crisi l’intero sistema di primo intervento.
Un’unica squadra d’intervento con difficoltà riesce a colmare le tante emergenze del territorio. L’avvento della stagione estiva, inoltre, fa impennare la percentuale d’interventi e il bisogno di colmare i vuoti di personale. I roghi continuano a rappresentare un pericolo costante soprattutto all’interno dell’area urbana.