Gela. Ha rinunciato all’incarico assegnatole dal commissario ad acta dell’Asi in liquidazione.
L’incarico affidato dal commissario ad acta dell’ente. L’avvocato Franca Gennuso, però, “rimane a disposizione dell’ente per successivi incarichi professionali”. Il legale, figlia dell’ex presidente dell’ente, l’architetto Rossano Gennuso, e della dirigente comunale Patrizia Zanone, precisa, in una nota fatta recapitare alla nostra redazione, che “sarebbe stato il primo e unico incarico attribuitomi dall’ente, che inerisce un ricorso avanti al Consiglio di giustizia amministrativa. Considerato ancora che alla scrivente non è, allo stato, possibile patrocinare avanti alle giurisdizioni superiori e che pertanto si trova costretta a rinunciare all’incarico predetto, pur rimanendo a disposizione dell’ente per successivi incarichi fiduciari”. L’avvocato, rispetto a quanto pubblicato da questa testata su possibili anomalie nell’applicazione del criterio di rotazione per l’assegnazione degli incarichi legali all’Asi in liquidazione, ribadisce che “la circostanza di essere figlia della dottoressa Zanone e dell’architetto Gennuso non può essere elemento discriminante per il mio lavoro di avvocato e non si capisce, quindi, perché non dovrei beneficiare del principio di rotazione tanto invocato dai miei colleghi, secondo quanto riportato nella notizia”. L’avvocato Gennuso, quindi, spiega di non aver ottenuto l’incarico legale perché figlia dell’ex presidente dell’ente, oggi in liquidazione e affidato al commissario ad acta Franco Gallo. Per la professionista, infine, quanto da noi pubblicato sull’affidamento dell’incarico sarebbe il prodotto di “dicerie tendenziosamente propalate da terze persone non sufficientemente informate sui fatti e in tutta evidenza mosse dall’intento di mettere in cattiva luce l’integrità professionale e umana della scrivente”.
