Gela. Attendono la ricollocazione, così come stabilito in prefettura a Caltanissetta. Continua da settimane il sit-in degli ex operai della Turco Costruzioni, azienda esclusa dall’indotto della raffineria Eni di contrada Piana del Signore. Una serie di vicende, compreso il coinvolgimento dell’imprenditore Carmelo Turco nell’inchiesta “Double face”, ha portato alla fine dell’esperienza della società in fabbrica. I segretari provinciali di Fillea, Filca, Feneal e Ugl hanno spinto per cercare di chiudere l’intesa che consenta la ricollocazione di tutti i dipendenti. Dovrebbero essere assunti da altre società dell’indotto Eni, anche in settori diversi da quello edile. “Probabilmente, entro i prossimi giorni potrebbero esserci novità – dice il segretario provinciale dell’Ugl Giovanni Abela – siamo in attesa che vengano rispettati gli impegni, anche sul piano dei pagamenti arretrati”.
Intanto, gli operai hanno comunque deciso di impugnare i licenziamenti e si sono rivolti ai legali (tra questi gli avvocati Francesco Castellana, Salvatore Incardona, Luigi Brex, Angelo Fasulo e Angelo Licata). Gli ultimi ricorsi sono stati depositati. La vicenda di questi operai si muove su almeno due strade, quella delle intese raggiunte in prefettura e il percorso giudiziario.