Gela. In ballo, ci sono risarcimenti e indennità d’esproprio che toccano i sei milioni di euro. Aumentano anche i costi giudiziari. Intanto, però, nella querelle giudiziaria che contrappone da anni i proprietari delle aree occupate per la costruzione del nuovo palazzo di giustizia e l’amministrazione comunale, crescono i costi. Nelle ultime settimane, i tecnici di Palazzo di Città hanno autorizzato il deposito di un secondo reclamo al Consiglio di giustizia amministrativa. Al centro del contendere, la nota redatta dal commissario ad acta nominato per dare esecuzione a due sentenze, entrambe favorevoli ai proprietari delle aree. Secondo i funzionari del municipio, i criteri di calcolo utilizzati per definire l’ammontare delle somme dovute ai proprietari non sarebbero adeguati. Così, dopo i 2.500 euro già impegnati per coprire i costi dell’onorario dovuto al legale nominato dall’ente e le spese del procedimento, se ne aggiungono altri 8 mila. Per un totale che supera quota 10 mila euro. E’ stato proprio l’avvocato del foro catanese scelto dal Comune a chiedere che si procedesse all’aumento dello stanziamento a causa “della complessità della problematica”. Un primo reclamo contro i criteri di calcolo utilizzati dal commissario ad acta per definire l’ammontare da pagare alla famiglia Calafiore, proprietaria delle aree al centro del caso, venne autorizzato già ad aprile. Il via libera al secondo reclamo in pochi mesi, invece, è arrivato per timore di un’eventuale pronuncia d’inammissibilità proprio del primo reclamo proposto davanti ai giudici del Cga palermitano.