Gela. Avrebbero avuto un ruolo particolare nel raccogliere il denaro prodotto dallo spaccio di droga in città e dalle messe a posto e, successivamente, destinarlo ai detenuti e alle loro famiglie.
Per questa ragione, uno dei presunti capi del gruppo locale della stidda, il cinquantacinquenne Emanuele Palazzo, ed il ventunenne Alessandro Peritore sono comparsi davanti al giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Caltanissetta Francesco Lauricella.
I due, lo scorso febbraio, vennero arrestati dai carabinieri nell’ambito della maxi inchiesta antimafia Agorà. Sia Palazzo che Peritore, però, sono finiti al centro di ulteriori approfondimenti svolti dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia nissena. Così, il legale del ventunenne, l’avvocato Maurizio Scicolone, ha subito chiesto di poter accedere al giudizio abbreviato.
Un ulteriore termine per valutare l’intera posizione del suo cliente, invece, è stato richiesto dall’avvocato Michele Micalizzi che assiste il presunto boss Palazzo, attualmente sottoposto al regime del 41 bis. Alla prossima udienza, il giudice Lauricella dovrebbe rispondere alle istanze formalizzate dai due avvocati difensori.