Gela. Per ora, nessuna adesione ufficiale anche se il consigliere comunale Paola Giudice rimane sulle stesse frequenze politiche del Movimento cinquestelle. Lo spiega lei stesso, riflettendo sulla proposta pervenutale dal parlamentare Ars Nuccio Di Paola. “Innegabilmente importante e lusinghiero l’invito ricevuto dai vertici del Movimento 5 Stelle nella persona della loro massima espressione regionale, l’onorevole Nuccio Di Paola. Un invito che certamente mi affascina e che terrò in altissima considerazione anche perché giunge al culmine di un percorso di condivisione in questi anni non solo tra i banchi del consiglio comunale ma con tutti gli esponenti del Movimento a tutti i livelli che il nostro territorio, fortunatamente, esprime. Sono da sempre convinta che la politica debba dare l’esempio dei valori che professa andando oltre la teoria e ispirandosi alla coerenza che solo i fatti possono far maturare attraverso un giudizio oggettivo da parte dei cittadini perché ogni giorno chi è eletto deve dar conto alla propria coscienza ed ai cittadini-elettori. Su questi valori – dice Giudice – ho cercato di impostare il mio percorso politico in consiglio comunale definendomi dal primo momento orfana di una sinistra sociale. Sono indipendente di sinistra ancor prima del giuramento in consiglio comunale e guardo con attenzione, insieme a tanti compagni e amici, l’evolversi dell’area moderata che guarda a quella sinistra che parla con i lavoratori, le imprese sane, il valore degli enti locali sempre più in crisi e sempre più distanti dei cittadini. Non ci sono dubbi su ciò che da qualche anno rappresenta il Movimento 5 Stelle, faccio parte dei milioni di italiani che hanno legato il periodo più brutto per l’Italia e il mondo al presidente Conte, alla sua passione per le istituzioni e anche alle intuizioni economiche anticicliche che hanno reso forte il paese agli occhi dell’Europa e del mondo. Un Movimento che negli anni è cresciuto e si è strutturato riuscendo ad attrarre certamente tanti orfani di una sinistra, delusi e abbandonati da quei partiti che li hanno traditi poiché impegnati a salvare il loro posto al sole anziché incarnare i veri valori del progressismo”. Il vicepresidente del civico consesso fa parte dell’intergruppo “Unità progresista”, insieme alla grillina Virginia Farruggia, e le posizioni non cambieranno magari verso un’adesione non immediata ma successiva.
“Io sono e resto nel campo progressista, dialogo con entusiasmo con le forze sane come il M5s che nessuna responsabilità hanno sul dissesto del Comune, che hanno dimostrato di amare le Istituzioni e si presentano agli elettori senza alcuna condanna da parte della Corte dei Conti, sono con chi dice la verità ai cittadini e con chi in questa città è stato sempre dalla stessa parte, senza balletti per procurarsi uno strapuntino di potere. A partire da questa stima, totalmente reciproca, con gli esponenti del M5s – continua – e nell’ottica di una costruenda coalizione sarà necessario, dal mio punto di vista e dal gruppo che rappresento, istituire fin da subito una sorta di responsabile decalogo per la città che può essere un ottimo inizio per includere le migliori energie umane che la città ha prodotto, il mondo moderato e riformista, e nel frattempo escludere quelle che tanto l’hanno danneggiata, un decalogo che includa e superi la tanto strumentalizzata questione morale e diventi carta locale dei diritti dei cittadini”. Per Giudice, che ancora una volta guarda al futuro e non al passato, anche dell’area locale di sinistra, una coalizione è possibile. “Da queste basi, ringrazio il M5S per la stima e la considerazione riservatami che può certamente crescere nell’ottica di una futura condivisione di obiettivi con l’auspicio che riesca a concretizzarsi con la priorità, in questa fase, non al mio destino politico ma alla costruzione di una coalizione moderata che guarda a sinistra scegliendo la città prima di ogni cosa”, conclude.