Giudice (Cgil), “controlli in borghese”: Sincero, “assembramenti sono offese a dignità”

 
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Gli assembramenti sul lungomare hanno indotto ad emettere l'ordinanza

Gela. Gli assembramenti sul lungomare, in una fase di totale emergenza sanitaria, non potevano passare inosservati. Tanti attendevano di verificare se la città potesse rispondere con un maggiore senso di responsabilità. Troppi, però, ancora adesso non sembrano voler comprendere la necessità di rispettare i vincoli anti-contagio. Ormai, politica e società civile sono concentrate quasi esclusivamente su questo versante. Il segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice, in più occasioni ha chiesto misure stringenti. Anche ieri, con le immagini degli assembramenti, è ritornato a denunciare una situazione non più sostenibile. “Serve uno scatto d’amore per la vita – ha scritto sui social – gli assembramenti sono vie di contagio. Così spesso si contrae il virus. Da ora, dobbiamo sottoporci al tampone ogni cinque giorni. Risultare negativi oggi non significa esserlo domani”. Per Giudice bisogna intensificare i controlli e sanzionare i trasgressori. “A questo punto, bisogna toccare le tasche di chi viola le misure anti-contagio – aggiunge – se è necessario, le forze dell’ordine dovrebbero effettuare controlli in borghese”.

A Palazzo di Città, la maggioranza del sindaco Lucio Greco si è spaccata. Diversi alleati del primo cittadino non hanno condiviso le ultime misure decise. C’è chi ha anche chiesto la chiusura del lungomare, almeno fino alla conclusione dell’emergenza sanitaria. Il capogruppo di “Una Buona Idea” Davide Sincero chiama nuovamente tutti al senso di responsabilità e cerca di allontanare la corsa verso lo scontro politico. “È una totale mancanza di rispetto nei confronti di quegli esercenti che stanno facendo i salti mortali per andare avanti, a seguito delle limitazioni previste dal Dpcm – dice riferendosi agli assembramenti sul lungomare – è il momento di stigmatizzare questi comportamenti che sono avvilenti e mortificanti per la dignità comune. In questa fase, che ci vede sotto la lente di ingrandimento, bisogna contrastare questa situazione e soprattutto non assumere comportamenti scellerati, solo per addossare responsabilità. Gli unici responsabili di un eventuale aumento dei contagi sono questi signori, che con totale mancanza di senso civico non rispettano l’impegno di ridurre le uscite, solo a quelle necessarie”.

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