"Giorrannello? Tempi e modi sbagliati", Faraci: "Sindaco fa valutazioni, nessuno pensi di poterlo orientare"
Il sindaco e i civici non vogliono ingigantire una potenziale contesa interna. Incassano il colpo ma non rinunciano a ciò che lo scorso anno condusse alla fascia tricolore, in una prospettiva programmatica di lungo periodo
Gela. Il risiko interno alla maggioranza del sindaco Terenziano Di Stefano, negli ultimi giorni, ha preso la via di intese che hanno condotto all'adesione pentastellata del consigliere Massimiliano Giorrannello, ormai ex civico di “Una Buona Idea”. Una mossa che il sindaco e il movimento di riferimento non possono certamente trascurare. Il primo cittadino è parso perlomeno rabbuiato ma ha subito fatto intendere che spostamenti di questo tipo, da un gruppo all'altro, sotto bandiera “modello Gela”, dovrebbero essere evitati. Un esasperato tira e molla non pare volerlo nessuno nella coalizione ma per la prima volta è sembrata emergere più di qualche differenza di vedute tra Di Stefano e il vicepresidente Ars Nuccio Di Paola, per molti fautore del passaggio di Giorrannello e probabilmente interessato ad ampliare ancora di più il perimetro del gruppo, a maggior ragione avendo incassato l'addio di Lucia Lupo, da alcuni mesi capogruppo Mpa. “Non posso che essere d'accordo con il sindaco – dice il consigliere comunale di “Una Buona Idea” Rosario Faraci – nella vicenda Giorrannello, tempi e modi sono completamente sbagliati. Poi, ognuno può prendere la decisione che vuole, magari anche spinto da emotività”. Il consigliere, che è alla sua seconda esperienza all'assise civica e supportò il progetto “Una Buona Idea” fin dall'inizio, si rivede parecchio nella disamina condotta dal primo cittadino. “Guardarsi intorno a 360 gradi? Noi abbiamo sempre detto che contano gli obiettivi per la città e per la comunità – aggiunge Faraci – per questa ragione, non mettiamo veti al dialogo con nessuno. Non ci interessa la caccia al cattivo o al nemico. Se ci sono obiettivi amministrativi da raggiungere, è giusto confrontarsi con tutti”. Il sì di Giorrannello al Movimento cinquestelle sta chiaramente inducendo i civici a valutazioni. “Nel nostro movimento non ci sono scelte o decisioni predeterminate – continua il consigliere – è giusto che ognuno possa avere legittime ambizioni o aspettative, ma si decide sempre insieme. Non esistono espressioni di super ego. Le valutazioni? Se parliamo di quelle sugli obiettivi, vanno condotte periodicamente, per capire verso quale direzione amministrativa si va. Rispetto a quelle politiche, invece, è il sindaco a decidere”. Faraci è ancora più netto su quest'ultimo punto. “Spero che nessuno sia convinto che il sindaco faccia ciò che altri lo inducono a fare – sottolinea – deciderà lui se c'è necessità di condurre valutazioni, politiche e di strategia. Alla fine, davanti alla città e ai cittadini, si valutano i fatti. Noi siamo sempre stati consequenziali, anche quando, nel corso della precedente sindacatura, decidemmo di lasciare la giunta. Non ci sono singoli che possano ritenersi decisivi. Ho condiviso a pieno quello che negli scorsi giorni ha detto il nostro segretario Rino Licata”. Nonostante la tappa dell'adesione di Giorrannello ai pentastellati, il sindaco e i civici non vogliono ingigantire una potenziale contesa interna. Il bilancio stabilmente riequilibrato da approvare nell'arco delle prossime settimane e il progetto per la città, pare abbiano il posto d'onore nel loro scenario. Di Stefano e i suoi incassano il colpo ma non rinunciano a ciò che lo scorso anno condusse alla fascia tricolore, in una prospettiva programmatica di lungo periodo.
In foto il consigliere comunale civico Rosa
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