Gela. Le Giornate FAI di Primavera, tornate per la loro 33ª edizione, hanno offerto un’occasione unica per riscoprire il patrimonio storico, artistico e naturale italiano. Quest’anno l’evento ha assunto un significato particolare, celebrando i 50 anni dalla fondazione del FAI, che da sempre si impegna nella tutela e valorizzazione della cultura del nostro Paese.
L’itinerario proposto dalla Delegazione FAI di Caltanissetta ha permesso ai visitatori di scoprire luoghi sconosciuti anche ai residenti della città, con visite guidate a cura degli studenti dell’Università di Enna “Kore”, degli alunni degli istituti superiori “E. Majorana” e “L. Sturzo” di Gela e dei volontari del FAI Giovani guidati dall’architetto gelese Enzo Castellana e dal professore ordinario in progettazione architettonica dell’università Enna “Kore”, Maurizio Oddo.
Il tour partito dal Palazzo di Città, in Piazza San Francesco,ha dato la possibilità ai partecipanti di salire sulla Torre dell’orologio per ammirare la città dall’alto. La seconda tappa è stata Villa Garibaldi. Infine, la visita si è conclusa alla Chiesa di San Giacomo Maggiore, che ha eccezionalmente aperto le porte della sua terrazza panoramica, offrendo una vista suggestiva sulla piazza e sugli edifici circostanti.
Un’attenzione particolare è stata dedicata all’opera dell’architetto Salvatore Cardella protagonista della ricostruzione urbanistica del dopoguerra in Sicilia. La sua influenza è particolarmente evidente a Gela, dove progettò edifici pubblici fondamentali come il Municipio, la Chiesa di San Giacomo, il nuovo ingresso della villa pubblica e numerose residenze. A 50 anni dalla sua scomparsa, il FAI ne ha celebrato l’opera con un itinerario che ripercorre il suo contributo all’architettura moderna, caratterizzato da un’ispirazione razionalista e futurista.