Gela. Il ritrovamento di due furgoni, di un escavatore e parte dei materiali che erano stati rubati la settimana scorsa alla ditta Icaro Ecology di Gianfranco Caccamo è avvenuto grazie all’imprendiotore Stanislao Tandurella.
L’uomo, appartenente all’associazione Antiracket “Gaetano Giordano”, che ha rinvenuto casualmente la refurtiva all’interno del suo casolare in contrada Priolo Sottano lunedì mattina, chiede il risarcimento dei danni subiti.
“Si sono impadroniti della mia abitazione – accusa Tandurella – Devastandone l’interno e rubando decespugliatori, un gruppo elettrogeno, materiale elettrico e oggetti custoditi gelosamente da mio padre.
Vorrei sapere chi deve pagarmi i danni. Ho saputo successivamente che il titolare della Icaro Ecology aveva promesso di assumere chi avesse fornito informazioni utili al ritrovamento del bene rubato.
Invece, Caccamo è stato scortese”. Il rinvenimento è stato casuale, considerando la precisione del raid furtivo messa a segno contro la Icaro Ecology.
“Avevo effettuato un intervento lavorativo nei pressi della mia proprietà – sottolinea Stanislao Tandurella – Ho deciso di fare un sopralluogo, invece mi sono accorto che qualcuno aveva sostituito il catenaccio del cancello. Da fuori ho notato che la macchina di mio padre, una Fiat Uno, era parcheggiata fuori dal garage.
Scavalcando ho notato il vetro di una finestra rotto – prosegue l’imprenditore dell’antiracket – e dentro il garage, i due furgoni della Icary Ecology, un mini escavatore con annesso martelletto e altri materiali. Ho immediatamente sollecitato l’intervento dei carabinieri e della scientifica. Sono stati i militari dell’arma a sollecitare l’arrivo di un responsabile della Icary Ecology. Inizialmente non è venuto il titolare Gianfranco Caccamo ma un suo collaboratore.
Davanti il cancello ho trovato le chiavi dei due mezzi rubati, nascoste sotto una pietra. Gli stessi, dal ritrovamento, sono inutilizzati e parcheggiati nel piazzale interno del ristorante Contatto”.