Gela. L’assemblea già convocata per inizio ottobre potrebbe dare qualche indicazione in più sul futuro immediato della Ghelas multiservizi. Il lavoro attuale, negli uffici, è concentrato in prevalenza sul nuovo contratto che non ha ancora visto la luce: sarebbe essenziale in un’ottica di programmazione ad ampio raggio. La società va avanti in proroga e con il peso del dissesto comunale, che sicuramente non agevola. Questa mattina, negli uffici della multiservizi, sono arrivati i militari della guardia di finanza. Avrebbero acquisito documentazione, concentrata sulle precedenti gestioni, almeno fino al 2023. A fine giugno, la procura regionale presso la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti aveva posto richieste destinate agli organi di controllo dell’in house. L’attenzione pare fosse concentrata sulle retribuzioni versate agli amministratori, almeno dal 2016, e sui criteri di determinazione e ancora sui rapporti con il Comune. La procura regionale ha posto l’esigenza di avere riscontri precisi sull’entità dei crediti vantati dall’azienda nei confronti dell’ente municipale e sulla soglia effettiva di quelli già coperti da Palazzo di Città.
Quello dei crediti maturati è un aspetto che l’attuale manager Siragusa sta vagliando spesso, per assicurare la tenuta finanziaria. Inoltre, c’è l’interesse a valutare gli effetti del dissesto rispetto proprio alle pendenze maturate nei rapporti contrattuali con la municipalizzata. Tra gli altri aspetti, pare che la procura presso la Corte dei Conti, sempre a fine giugno, abbia richiesto delucidazioni sull’azione di responsabilità avviata per uno degli ex manager.