Gela. Ghelas, nei cinque anni dell’amministrazione del sindaco Lucio Greco, ma già anche per i suoi predecessori, non è mai stato un capitolo facile da approcciare. A maggior ragione, con l’azienda che ha man mano perso tanti dipendenti, arrivati al pensionamento, e senza pervenire ad un contratto pluriennale che possa assicurare una vera programmazione a lungo termine. L’ex amministratore Francesco Trainito e il suo successore, l’attuale vertice Pietro Inferrera, hanno intrapreso il sentiero del risanamento economico e finanziario. C’è stata infatti una fase, durante il commissariamento del municipio, nella quale fu assai vicina l’ipotesi della messa in liquidazione. Nell’imminenza delle urne per le amministrative, con la giunta e il consiglio che hanno valicato pure l’ultimo miglio dell’esperienza in municipio, Ghelas si ripropone e con non poche incognite. La giunta, la scorsa settimana, ha dato il via libera ad un contratto che assicurerebbe la prosecuzione dei servizi fino al prossimo dicembre. Gli atti, compresi quelli propedeutici, sono stati trasmessi all’assise civica. Domani mattina, il consiglio comunale è convocato per valutare, tra i pochi punti all’ordine del giorno, proprio quello della multiservizi. La proroga in essere, di un solo mese, scade martedì. Sarebbe interesse anzitutto dell’amministrazione di pervenire al contratto per mettere in salvaguardia la prosecuzione dei servizi fino a dicembre, così che della questione si occupi la nuova giunta. L’ultima parola spetta all’aula. Le polemiche amministrative non sono mancate. Il manager Inferrera attende le determinazioni che arriveranno, sicuro di aver fatto tutto il possibile. Il suo operato è finito sotto le critiche dell’assessore Antonio Pizzardi, che al contrario ritiene il management responsabile di ritardi nella predisposizione degli atti. A rendere il carico ancora più pesante, è il contenuto del parere rilasciato dal collegio dei revisori dell’ente comunale. Hanno detto no agli atti che sono stati trasmessi dalla giunta al consiglio. Il parere è “non favorevole”. Conclusioni in netta controtendenza rispetto a quelle del settore bilancio di Palazzo di Città, che ha espresso parere favorevole. Il costo complessivo di oltre tre milioni di euro, il “mancato controllo analogo”, la “mancata indicazione dei capitoli di bilancio dove andrà a gravare la spesa del contratto”, la “mancata verifica puntuale dell’esistenza degli equilibri di bilancio” e ancora la “mancata analisi di congruità economica”, la “mancata attivazione dell’attività preliminare obbligatoria relativamente alla riorganizzazione dei servizi prima di apporre vincoli sui bilanci futuri” ed infine la “mancata analisi di congruità economica idonea a dimostrare a tutt’oggi la maggiore convenienza rispetto al ricorso al mercato e che costituisce una grave irregolarità”, sono tutte potenziali fragilità che i revisori hanno indicato nel loro parere. Uno spaccato reso più complesso dal dissesto dell’ente municipale.
La politica è chiamata a pronunciarsi. Gli atti di Ghelas, sempre che ci siano le condizioni in aula per essere trattati, giungono in uno scenario letteralmente mutato dalla campagna elettorale. L’amministrazione del sindaco Lucio Greco, a sua volta al passo finale dato che l’avvocato non si ripresenterà per il voto di giugno, non ha più alcun supporto politico. L’unico consigliere ancora legato al primo cittadino, è il capogruppo di “Un’Altra Gela” Giuseppe Morselli (c’è inoltre Marina Greco che come Morselli non ha ancora dato indicazioni rispetto ad un’eventuale ricandidatura). Per il resto, in giunta e tra gli scranni, tutto parla la lingua dell’opposizione, soprattutto di quella intransigente che ora si rivede in parte in “Alleanza per Gela” (con l’attuale consigliere FdI Salvatore Scerra candidato a sindaco) e per il resto nel centrodestra ufficiale che sostiene l’ingegnere Grazia Cosentino. Stando ai numeri della campagna elettorale in corso, in consiglio gli esponenti di “Alleanza per Gela”, compreso lo stesso Scerra, sono otto. Nel novero, bisogna ricomprendere il forzista Carlo Romano (ha già comunicato che non si ricandiderà ma appoggia Scerra) e il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito (tra i fondatori dell’alleanza e in corsa alle amministrative). Sono sei invece i consiglieri della coalizione di centrodestra, per Cosentino sindaco. Tra questi, c’è pure il cuffariano Vincenzo Cascino: non ci sarà alle amministrative ma sta lavorando alla lista del partito. Sono sette, infine, i consiglieri che hanno già aderito alla coalizione dell’agorà politica che ha come candidato a sindaco Terenziano Di Stefano. Tra questi, pure l’esponente M5s Virginia Farruggia, candidata alle europee nella lista pentastellata e quindi non in lizza per l’assise civica, ma tra i più convinti nel sostegno a Di Stefano e al patto progressista, aperto a civici, moderati e autonomisti. Pure in giunta, la tendenza non cambia. Solo i due assessori tecnici, Antonio Pizzardi e Mariangela Faraci, non si sono ancora schierati. Rimangono dubbi sulla collocazione della titolare dei lavori pubblici Romina Morselli (non esclude di disimpegnarsi per le amministrative) mentre gli autonomisti Ugo Costa e Ivan Liardi sono nel progetto che trova riferimento nella coalizione di Di Stefano. L’assessore allo sport e all’istruzione Salvatore Incardona ha da poco aderito ad “Alleanza per Gela” e potrebbe formalizzare le sue dimissioni, rimanendo comunque nel proprio scranno di consigliere.