Gela riscopre la sua voce: jam session e musica dal basso per salvare la città
Le jam session diventano movimento culturale: giovani uniti dalla musica per riscattare la città con arte e inclusione.

Gela. Nell’estate gelese in corso, la musica torna protagonista, non come semplice intrattenimento ma come vera e propria forma di resistenza culturale. Sempre più giovani si avvicinano al mondo delle jam session, esibizioni dal vivo spontanee e improvvisate, che stanno ridisegnando il panorama musicale locale. In un territorio spesso messo ai margini, è proprio questa forma d’arte a creare nuove connessioni e ad alimentare il desiderio di espressione collettiva.
Le jam session "Made in Gela" si trasformano: non sono solo terreno di sperimentazione per musicisti esperti, ma diventano anche palcoscenico per chi è alle prime armi. Si suona insieme, spesso senza prove, prediligendo brani popular e lasciando ampio spazio all’improvvisazione. Giovani e adulti si confrontano liberamente, dando vita a momenti di crescita tecnica e artistica, di ascolto e contaminazione reciproca.
Questa spinta dal basso si traduce in una vera e propria mobilitazione. Numerose associazioni e collettivi stanno contribuendo al rilancio della scena musicale gelese, arricchendo il tessuto urbano con iniziative che mescolano cultura, socialità e aggregazione. Tra queste spicca l’associazione SMAF con la rassegna itinerante Marmellata, che sta riscuotendo grande successo tra i giovani, e il consolidato collettivo Night Project, giunto alla terza edizione della sua rassegna al Panama Beach, ogni venerdì sera.
La formula è inclusiva: chiunque può partecipare, sia come spettatore che come musicista. Ci si presenta, si propongono brani, si improvvisa. L’iniziativa coinvolge non solo gelesi, ma anche appassionati da città vicine come Mazzarino, Canicattì, Caltanissetta, contribuendo a dare respiro regionale al movimento.
Ogni serata è occasione di scambio, dove la musica diventa veicolo per comunicare emozioni, desideri, esperienze. Un linguaggio universale che permette anche ai più inesperti di mettersi in gioco, partecipare all’organizzazione, contribuire con il proprio entusiasmo. Si crea, si condivide, si cresce. E si supera, insieme, il senso di marginalità.
Molti continuano a ripetere che la musica gelese vada salvata. Ma forse è il contrario. È la musica che oggi sta contribuendo alla rinascita della città anche con altre manifestazioni in calendario. Ridando voce a una comunità, generando momenti di bellezza e nuove forme di coesione, in un contesto che non sempre facilita l’iniziativa spontanea.