Gela, Maltese: “Vincere aiuta a vincere, noi uomini prima che calciatori”
Le vittorie contro Paternò e Nissa hanno riportato alto l’entusiasmo e gran parte del merito va a Misiti, subentrato a Cacciola.
Gela. Il Gela scaccia via la crisi e lo fa nel segno del gruppo. L’organico sembra essersi ricompattato e la scossa maturata dopo l’esonero di Cacciola sta risultando decisiva. Negli ultimi 180 minuti, infatti, gli uomini agli ordini di Peppe Misiti hanno siglato cinque reti, ne hanno subita una e hanno sciorinato due prestazioni corali più che convincenti. Il neo tecnico ha riportato in campo Argentati a discapito di Panzera e Martinenko e Cangemi a centrocampo al posto di Ferrigno, con Maltese che adesso ha abbandonato la cabina di regia per agire in posizione avanzata, alle spalle di un ritrovato Mbakogu. Misiti ha dato una scossa di un certo peso ad un organico demotivato e privo di cattiveria agonistica, e la tifoseria biancazzurra non può far altro che apprezzare e soprattutto ringraziare.
“Il gruppo c’è sempre stato. Dopo una serie di sconfitte si è innescato qualcosa di strano e difficile da spiegare che riguarda il lato mentale più che quello fisico. La vittoria contro la Nissa è frutto di quella ottenuta contro il Paternò, dove abbiamo segnato quattro reti e potevamo tranquillamente siglarne sette o otto. Il gol immediato di Mbakogu secondo me ha dato quello scatto mentale che serviva a questo gruppo per liberarsi da quella negatività che ci circondava - ha dichiarato nel post partita Dario Maltese, capitano del Gela -. Il mister ha preparato la gara contro la Nissa cercando di darci molta calma e di farci ragionare sulle situazioni che si sarebbero poi venute a creare in campo. Vincere aiuta a vincere, lavorare in serenità è meglio di farlo con negatività e solo con un gruppo di uomini prima che calciatori puoi portare a casa una partita del genere”.
Dopo gli addii di Sarao e Benassi, approdati rispettivamente a Caltanissetta e Ragusa, ad ereditare la fascia da capitano del Gela è stato Maltese, protagonista della rinascita dei biancazzurri, che con la vittoria di domenica tornano a cinque punti di distacco dai play out, con la zona nobile che adesso ne dista appena due. L’ex Brindisi sembra aver ritrovato la forma migliore dal punto di vista mentale ed in campo sale in cattedra, rendendosi pericoloso a ridosso dell’area avversaria e aiutando la propria retroguardia qualora fosse necessario. Contro la Nissa, al di là del gol segnato su rigore e di quello annullato nel primo tempo, ha dato nuovamente prova del suo talento, facendo ricredere i detrattori e facendo innamorare chi, dal vivo, non lo aveva mai visto all’opera. Non a caso, il leader biancazzurro vanta una decina di presenze in cadetteria e più di centocinquanta in Serie C, campionato in cui ha militato fino al 2021, prima di scendere nella massima serie dilettantistica.
“Dario è una persona che merita tanto perché è un grande professionista e ha tutte le qualità per prendersi in mano la squadra in una piazza come questa - afferma Lo Bianco - siamo onorati e orgogliosi che lui sia il nostro capitano”.
Adesso la città vuole sognare e divertirsi guardando all’opera il gruppo guidato dall’estro di Maltese. Nel mirino la sfida di domenica prossima al “Granillo” contro una Reggina in difficoltà ma vittoriosa, nell’ultima uscita, in casa dell’Enna.
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