Gela in marcia per le vittime della strada
Famiglie, studenti e istituzioni hanno marciato insieme per ricordare chi non c’è più e per chiedere strade più sicure.
Gela. Tanti nomi: uno dopo l’altro, scanditi lentamente, come un rosario laico che restituisce voce a vite interrotte troppo presto. Sono i nomi dei giovani gelesi morti in incidenti stradali, risuonati stamattina lungo Corso Vittorio Emanuele, tra il silenzio assoluto dei presenti.
L’iniziativa è stata organizzata dai familiari delle vittime, guidati da Irene Cassarino, mamma di Vittoria Caruso e referente provinciale dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime della Strada. Per Irene, che dal 2019 porta avanti la sua battaglia per verità e giustizia, questa nuova mobilitazione è un monito a non abbassare l’attenzione sul tema della sicurezza stradale.
Il lungo serpentone ha attraversato il centro città fino al Belvedere di Viale Mediterraneo. In testa, le mamme che hanno perso i figli, con le magliette che riportano i loro volti sorridenti. Dietro, amici, parenti, cittadini comuni. Una partecipazione ampia, raccolta e profondamente toccante.
In corteo anche tantissimi studenti. Significativa la presenza della classe del piccolo Loris Rodoti, scomparso pochi mesi fa. Una presenza che sottolinea l’obiettivo delle famiglie: parlare ai più giovani, costruire una cultura della prevenzione e del rispetto delle regole.
Al Belvedere, area pedonalizzata e simbolo del nuovo assetto urbano, ha preso parte anche l’assessore alla Viabilità Simone Morgana, che ha incontrato i familiari ribadendo l’impegno dell’amministrazione per interventi mirati e per una maggiore sicurezza sulle strade cittadine.
La manifestazione si è conclusa sulle note di “Bella davvero” di Ultimo. Tra fumogeni, applausi e commozione, un messaggio è apparso chiaro: ricordare significa proteggere la vita di tutti, ogni giorno, sulle nostre strade.
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