Livorno. Ore di apprensione a Gela per le condizioni di salute di Croci Incorvaia, l’operaio gelese coinvolto insieme ad altri dodici colleghi in un incidente al porto di Livorno.
Un elettricista napoletano di 39 anni è morto, mentre Incorvaia è in gravi condizioni, altri dieci operai sono feriti più lievemente. L’episodio si è verificato ieri sera al cantiere navale Azimut – Benetti nel porto di Livorno. Gli operai sono rimasti coinvolti nel cedimento di una nave, l’imbarcazione oceanografica “Urania” che è scivolata dal bacino galleggiante in cui era sistemata per delle riparazioni, adagiandosi sul fianco sinistro.
I vigili del fuoco hanno costruito un ponteggio per raggiungere i feriti e liberarli. Purtroppo, ciò non è servito a salvare l’elettricista di 39 anni. Gli altri feriti – uno dei quali, rimasto incastrato dopo il crollo è grave – sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale di Livorno. Gli investigatori stanno cercando di capire il motivo dell’incidente: secondo primi accertamenti, un puntello del ponteggio che sorreggeva la nave in costruzione nel bacino galleggiante potrebbe aver ceduto, facendola sbandare e scaraventando del materiale addosso agli operai. La nave Urania, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, si trova nel cantiere da quattro mesi per lavori di allungamento che dovrebbero portarla dagli attuali 61 ai 67 metri. Intorno alle 21 la nave stava affondando ed è stato chiesto l’intervento di tecnici esperti in bonifiche per evitare l’inquinamento ambientale.
Croci Incorvaia è un marittimo esperto. Ha sempre lavorato in aziende del settore e per anni al porto isola di Gela. Da ieri è in corso un delicato intervento chirurgico.
(foto tratta da La Nazione.it)