Gela. In città viene incendiata almeno una autovettura ogni due giorni. Le fiamme danneggiano 17 veicoli al mese per un totale di circa 200 l’anno. Si ipotizza il triste primato per il territorio gelese di 2,6 autovetture incendiate ogni mille abitanti. Un record unico in Italia. Almeno secondo Enrico Pennisi, autore di una tesi di studio del fenomeno delle auto incendiate a Gela che gli ha permesso di conseguire la laurea in Finanza aziendale presso l’ateneo di Catania. L’indagine, condotta col supporto del relatore Roberto Di Mari, docente in Modelli statistici per l’Economia e la finanza, ha messo in evidenza altri particolari interessanti. “L’obiettivo della tesi ha una duplice valenza – afferma Enrico Pennisi – in quanto mediante i modelli elaborati è possibile classificare i singoli roghi, sulla base delle caratteristiche osservate, e fornire determinati suggerimenti in merito alle misure preventive da poter adottare per meglio arginare questo fenomeno di stampo criminale”.
Secondo l’indagine condotta dal neolaureato Enrico Pennisi emergono curiosi particolari. I titolari delle autovetture incendiate più costose e prestigiose corrisponderebbero a profili professionali meno remunerativi e più umili. Comunque, le categorie professionali maggiormente colpite sarebbero imprenditori e commercianti. Diventa interessante, almeno per l’attività di controllo del territorio, il dato legato ai rioni maggiormente colpiti dal fenomeno incendiario. I roghi, in prevalenza, pare che si registrino in centro storico. “Stimato il modello ed analizzati i risultati – dichiara il neolaureato Enrico Pennisi – ho potuto rilevare le zone della città e le fasce orarie in cui i roghi si verificano con maggior frequenza, nonché le professioni maggiormente colpite. I risultati ottenuti – continua Pennisi – mi hanno portato a sostenere che il policy-maker potrebbe ridurre l’incidenza dei roghi aumentando il livello di controllo mediante l’incremento delle aree videosorvegliate e dell’organico delle forze dell’ordine”. Gli incendiari, sempre secondo la tesi di Pennisi, entrerebbero in azione, in prevalenza, tra la mezzanotte e le tre del mattino. Dato sfociato nella conclusione di particolari parametri da sottoporre alle forze dell’ordine, con particolare riferimento ad un sistema di videosorveglianza capillare ed efficace.