Gela. Attraggono il sette percento di tutta la popolazione residente. Gela capitale europea delle chiese pentecostali. La conferma arriva anche da Pierluigi Zoccatelli, vicepresidente del centro studi nuove religioni.
Le vicende di un pastore nell’ex garage convertito in chiesa. Talmente alta la concentrazione di fedeli da generare l’attenzione del cronista del gruppo La Repubblica Riccardo Staglianò che ha appena dedicato un intero reportage al fenomeno dei pentecostali gelesi sull’ultimo numero del settimanale Il Venerdì. “Con il 7 percento della popolazione – si legge nel servizio pubblicato sul Venerdì di Repubblica – lì c’è la concentrazione di pentecostali più alta d’Europa”. Il lavoro di Staglianò prende spunto dalle parole del pastore Paolo Giambra che in città segue una comunità di almeno 250 fedeli. “Il nocciolo del loro credo – si legge nel reportage da Gela – è accettare Gesù Cristo come salvatore personale. E farsene strumento, per salvare quante più persone possibile. Niente clero. Niente crocifissi, niente santificazioni del Natale. Nel libro c’è tutto, tutto il resto è un di più”.
Perchè a Gela? Il viaggio di Staglianò nella capitale europea dei pentecostali si dipana tra ex garage trasformati in chiese dove quotidianamente i fedeli si radunano. Ma perché la chiesa evangelica ha messo radici tanto profonde proprio in città? “Il disagio sociale, la mancanza di agiatezza sono condizioni favorevoli per un messaggio che dà speranza e ristoro”. Parole di Alessandro Iovino che alla questione ha dedicato diversi saggi. “Non è un caso – continua sul Venerdì lo stesso Iovino – che un’altra forte concentrazione sia in Campania, sul litorale domizio in particolare”. Insomma, benvenuti a Gela “ex capitale petrolchimica d’Italia” diventata capitale europea degli evangelici.
(Nella foto il pastore della chiesa evangelica di via Lautrec Toulose, Raffaele Retucci)
