Futuro “civici”? Di Stefano, “ci fidiamo del sindaco e siamo terza forza”: Sincero, “niente trattative con partiti”

 
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Il gruppo di Una Buona Idea contro le polemiche del centrodestra (immagini di repertorio)

Gela. Il futuro dei “civici” della giunta Greco? E’ ancora tutto da scrivere. L’esito del ricorso al Tar dirà molto sulla prossima storia politica della coalizione “arcobaleno”. Le bandiere civiche nell’amministrazione dell’avvocato le portano soprattutto quelli di “Una Buona Idea”, che hanno come riferimento politico il vicesindaco Terenziano Di Stefano. Dopo il Tar, tanto potrebbe cambiare. Se il ricorso del centrodestra non dovesse passare, allora Greco un “maquillage” lo farà sicuramente. “Ritengo sia stato giusto allargare a sette assessori – dice Di Stefano – in questo modo, tutte le sensibilità politiche della coalizione potranno trovare rappresentanza. Onestamente, non ci preoccupano le avances al sindaco che arrivano da altri gruppi. “Una Buona Idea” è la terza forza della coalizione, in termini di voti. Se volessimo, anche noi potremmo alzare la voce. Il tema, però, deve essere un altro, quello del governare”. Di Stefano non sembra troppo preoccupato degli equilibri interni alla giunta, probabilmente forte del risultato elettorale. “Ci fidiamo del sindaco – continua – senza più l’eventuale peso del ricorso, sarà lui a valutare. Quando saremo tutti intorno allo stesso tavolo, allora ci confronteremo. Udc in maggioranza? E’ una forza moderata e di centro, ha una rappresentanza in Regione. E’ una forza importante e il consigliere Salvatore Incardona ha dimostrato di saper fare politica. In fondo, ricalca l’origine politica di molti di noi. Sarà sempre il sindaco a decidere”. Se quelli di “Una Buona Idea” appaiono piuttosto convinti del loro futuro in giunta (in attesa del ricorso), poche certezze sembrano esserci sulla loro collocazione.

A nessuno è sfuggito che Di Stefano, il segretario Rino Licata e il capogruppo consiliare Davide Sincero, erano presenti all’incontro organizzato per la presentazione del libro del senatore di Italia Viva, l’ex dem Davide Faraone. “Non abbiamo trattative aperte per adesioni nei partiti”, taglia corto Sincero. Il capogruppo è considerato l’anima “civica”, più avvezza al centrosinistra, a differenza di Di Stefano e di altri esponenti del gruppo, che invece non hanno mai guardato con troppa benevolenza al dialogo con il Pd locale. Faraone, che ha lasciato i dem ma è alleato di governo dei democratici, potrebbe cambiare le cose? La strada sembra ancora molto lunga.

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