Furti a raffica in attività e abitazioni, lui e lei colpivano in centro storico: due condanne

 
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Gela. Decine di contestazioni, tutte per furti in attività commerciali e abitazioni, principalmente del centro storico. Per il quarantacinquenne Giacomo Peritore e per la trentenne Laura Caruso, all’epoca dei fatti sua compagna, è arrivata la condanna. Quattro anni e due mesi per lui e tre anni e cinque mesi per lei. Il giudice Martina Scuderoni ha concluso il procedimento con la lettura del dispositivo. Gran parte delle azioni venne ricostruita dagli inquirenti attraverso le immagini dei sistemi di videosorveglianza di tante attività prese di mira. Forzavano l’ingresso per poi fuggire con i registratori di cassa o comunque con ciò che trovavano all’interno. Nell’arco di pochi mesi, furono tanti i colpi messi a segno. Non agivano a volto coperto e quindi per gli inquirenti è stato semplice risalire a loro. Il pm Tiziana Di Pietro, a conclusione del giudizio abbreviato, ha chiesto la condanna per entrambi, davanti ad accuse oggettivamente confermate. Ammisero le proprie responsabilità, già in fase di indagine. Come ha spiegato il loro difensore, l’avvocato Carmelo Tuccio, in quel periodo non avevano una dimora fissa e spesso dormivano in auto, risultata a sua volta rubata.

Lei, con dichiarazioni spontanee rese in aula, ha spiegato di aver cambiato vita. Il legale ha comunque sollevato la non procedibilità per molti capi di accusa, non coperti da querele. Solo uno dei derubati si è costituito parte civile, rappresentato dagli avvocati Rosario Prudenti e Giusy Cauchi che hanno insistito per la condanna degli imputati.

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