Gela. I magistrati della procura hanno chiesto il rinvio a giudizio per tutti i funzionari e gli imprenditori coinvolti nella vicenda legata ad un capannone realizzato lungo la statale 117 bis Gela-Catania. Le presunte irregolarità. Attualmente, la struttura ospita un’attività commerciale. Stando alle accuse, l’ipotesi è quella di abuso d’ufficio. Ci sarebbero state irregolarità nelle procedure alla base del cambio di destinazione d’uso della struttura, di modo da garantirne la fruibilità commerciale. Le accuse vengono mosse all’ex dirigente comunale Renato Mauro ma anche al proprietario dell’immobile, ad un tecnico municipale che si occupò della procedura e ad un responsabile della società Politecnica, che per conto dell’ente gestisce le pratiche di sanatoria edilizia. Le accuse sono state ribadite davanti al giudice dell’udienza preliminare Paolo Fiore. I difensori degli imputati, gli avvocati Giacomo Ventura, Antonio Gagliano e Giovanni Bruscia hanno respinto le contestazioni, producendo una vasta documentazione. L’immobile, realizzato con fondi ministeriali, è stato al centro di verifiche, effettuate anche dagli ispettori inviati da Roma. Stando ai difensori, tutti gli accertamenti avrebbero dato esito positivo, escludendo qualsiasi violazione delle norme legate alla concessione dei contributi ministeriali.