Gela. Verranno giudicati con l’abbreviato. Le difese di Giuseppe Trubia e Saverio Di Stefano hanno optato per un rito alternativo, davanti al gup Marica Marino. I due imputati sono accusati degli spari che, la scorsa estate, nelle prime ore del pomeriggio, si registrarono in via Generale Cascino e in via Crispi, dove venne preso di mira un bar. Fu utilizzato un fucile, detenuto illegalmente. In via Generale Cascino, gli spari colpirono il portone di uno stabile e uno scooter, parcheggiato a poca distanza, sfiorando un’intera famiglia, che sostava davanti ad un’attività commerciale. Trubia e Di Stefano vennero arrestati dai carabinieri del reparto territoriale, a conclusione dell’inchiesta “Far West”. A decidere per il giudizio abbreviato sono stati i difensori, gli avvocati Salvo Macrì e Filippo Incarbone.
L’indagine “Far West”. Già in fase di interrogatorio, Trubia ammise di aver sparato, sia in via Cascino sia in via Crispi, scagionando Di Stefano, che però si trovava a bordo dell’automobile, utilizzata per gli spostamenti. I carabinieri e i pm della procura riuscirono a risalire ai due, anche grazie alle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza. In aula, si tornerà a giugno.