Gela. Erano 300, forse 400 i disoccupati costituiti in movimento che ieri pomeriggio hanno sfilato in corteo per le vie del centro. Poi, molta indifferenza. Delusione anche da parte del movimento dei Forconi, che hanno allestito un gazebo in piazza per chiedere una firma a sostegno del movimento. Meno di 300 persone hanno aderito.
E gli altri presunti 14.700 disoccupati iscritti al Centro per l’Impiego? Intanto slitta di qualche giorno l’inizio della protesta annunciata ieri sera alle Ciminiere di Catania dal movimento Forza d’urto, che aveva programmato blocchi e sit-in a partire da lunedì.
A confermarlo è il leader del movimento dei Forconi, Mariano Ferro: “Dobbiamo organizzarci bene: non cambia niente se, anzichè iniziare lunedì, passano tre-quattro giorni. In ogni caso c’è lo stato di allerta. Non è affatto un dietrofront, esiste solo un problema organizzativo.
Ieri sera alle Ciminiere, per esempio, abbiamo saputo che la raffineria di Gela non ha lo stesso pontile di Priolo. Ma il movimento va avanti”. “Tempi tecnici per essere in regola – gli fa eco il presidente regionale dei pescatori, Fabio Micalizzi – ed ottenere tutte le autorizzazioni. Noi pescatori partiremo dalla Sicilila il 6 febbraio con treni, pullman ed auto private per essere il giorno dopo davanti a Montecitorio”.