Gela. Alcuni fornitori di un locale, avviato in via Venezia ma rimasto attivo solo per una manciata di mesi, non furono pagati. Il gip del tribunale ritornerà sul caso, il prossimo giugno. E’ stata fissata l’udienza per valutare l’opposizione all’archiviazione avanzata dal legale di uno dei fornitori. Secondo i pm della procura, nella vicenda del locale “Lacaède”, non ci sono le condizioni per proseguire l’inchiesta penale. Uno dei fornitori denunciò mancati pagamenti per circa settemila euro. Gli sarebbe stata coperta un’unica fornitura, a fronte di un totale di circa venti. Un ammanco che secondo il legale che lo rappresenta, l’avvocato Angelo Cafà, determinerebbe gli estremi non solo della truffa ma anche di una possibile insolvenza fraudolenta. L’indagine, inizialmente, si concentrò sui soci che avviarono l’attività commerciale. Poi, i pm della procura hanno avanzato richiesta di archiviazione, ritenendo che non ci siano elementi tali da poter sostenere possibili accuse, almeno a livello penale.
La difesa del fornitore considera la decisione della procura infondata. Per il legale e per l’imprenditore, che ancora attende di essere pagato, ci sarebbero tutte le condizioni per proseguire l’indagine. Si fa riferimento anche a quanto accertato dai finanzieri, che su delega dei pm, hanno verificato le posizioni patrimoniali dei coinvolti. Non avrebbero avuto disponibilità tali da poter coprire tutti i pagamenti per i lavori e per le forniture. Sarà il gip a decidere.
